
Su iniziativa della presidente della IV commissione si cerca chiarezza sulle cause dei disagi. “L’acqua è un diritto, non un lusso. Serve un piano d’emergenza”.

MESSINA – Rubinetti a secco anche per 48 ore consecutive, centinaia di famiglie in ginocchio e un rimpallo di responsabilità tra istituzioni che non è più tollerabile. L’emergenza idrica che sta flagellando le zone centro-nord della città arriva sul tavolo della politica con un atto di forza: la consigliera comunale di Forza Italia e presidente della IV Commissione, Rosaria Rita Di Ciuccio, ha convocato d’urgenza i vertici di Amam per fare luce su una situazione diventata insostenibile. L’appuntamento è fissato per lunedì 16 giugno alle 13:30.
«I cittadini non possono essere vittime del “ping pong” istituzionale tra Amam ed E-Distribuzione», ha dichiarato la consigliera Di Ciuccio, facendosi portavoce di un malcontento diffuso in ampie aree della città, da Sant’Agata a Gravitelli, passando per Torrente Trapani, viale Regina Elena, l’Annunziata e parte di viale Giostra. Interi quartieri subiscono disagi continui, spesso senza preavviso né comunicazioni tempestive.
La commissione da lei presieduta andrà dritta al punto: si vuole capire l’origine reale dei disservizi che hanno drasticamente ridotto la portata dell’acquedotto Fiumefreddo. «Vogliamo sapere se il problema deriva davvero da distacchi elettrici improvvisi o se, invece, siamo di fronte a carenze di manutenzione», incalza la capogruppo di Forza Italia.
L’obiettivo dell’audizione è duplice. Da un lato, accertare le cause e le responsabilità di questa crisi idrica. Dall’altro, e soprattutto, verificare se esista un piano di emergenza concreto ed efficiente per evitare che la città si ritrovi sistematicamente in ginocchio alla prima criticità. «Chiediamo un’assunzione di responsabilità chiara e un impegno serio da parte di tutti gli attori coinvolti», ha aggiunto la consigliera.
La convocazione suona quindi come un ultimatum: la politica esige risposte e, soprattutto, soluzioni immediate per tutelare i cittadini. «Davanti a una situazione ormai insostenibile – conclude Rosaria Di Ciuccio – abbiamo il dovere di intervenire. L’erogazione idrica è un diritto essenziale, non un lusso, e la politica ha il compito di vigilare e agire».
