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Omicidio Pirri, l’indagine passa al Nucleo Investigativo di Messina: caccia al killer che ha ucciso con una pietra

- 08/06/2025
Ritrovamento cadavere Pirri

Il fascicolo sull’omicidio del 42enne a Giammoro è ora nelle mani del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Messina. Si scava a 360 gradi nella vita della vittima per trovare il movente di un’esecuzione brutale e ancora senza perché.

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MESSINA – L’inchiesta sull’omicidio di Angelo Pirri, il 42enne trovato morto venerdì, ad almeno 36 o 48 ore dalla morte, in una stradina di campagna a Giammoro, fa un salto di qualità e passa di competenza. Data la complessità del caso e la brutalità del delitto, le indagini sono state avocate dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Messina, la squadra di punta dell’Arma specializzata nei crimini più gravi.

La decisione, presa in stretto coordinamento con la Procura di Barcellona Pozzo di Gotto che resta titolare del fascicolo, giudici Braì ed Esposito, sotto la direzione del Procuratore Verzera, segnala la volontà degli inquirenti di imprimere un’accelerazione alle indagini e di non lasciare nulla di intentato per dare un volto e un nome a chi ha teso l’agguato mortale. Ma anche che la morte di Pirri possa inserirsi in quadri di indagine già aperti.

Fatto rilevante è che nessuno aveva denunciato la scomparsa del Pirri per il quale non era scattata alcuna indagine e ricerca. Perché nessuno ha avvertito gli inquirenti della sua scomparsa? Era un fatto già accaduto che Pirri si allontanasse per più giorni senza dare notizia di sé? O c’è dell’altro?

Il luogo isolato del ritrovamento fa pensare a un appuntamento, forse un incontro per un chiarimento finito in tragedia. Gli inquirenti stanno cercando di capire se Pirri sia stato ucciso lì o se il corpo sia stato trasportato in quel punto in un secondo momento.

A dare l’allarme è stato un passante, che ha notato il corpo dell’uomo riverso a terra ai margini di una via secondaria, non lontano dal tracciato dell’autostrada A20. Sul posto sono immediatamente intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Milazzo e gli specialisti del RIS di Messina per effettuare i rilievi scientifici.

L’ispezione esterna del medico legale Giovanni Andò, tuttavia, ha cambiato lo scenario investigativo. Sul corpo di Pirri non sarebbero stati trovati fori di proiettile, bensì un singolo e fatale colpo alla testa, inferto con un corpo contundente, forse una pietra o un oggetto simile. Sul corpo sarebbe stata rilevata un’altra contusione al collo. Un colpo inferto per stordire e rendere inoffensivo il Pirri, uomo di una certa “stazza”?

L’omicidio, secondo una prima stima, risalirebbe ad almeno 36/48 ore prima del ritrovamento.

L’autopsia per le certezze, l’indagine per il movente

Ritrovamento cadavere Pirri

Mentre si attende l’esito dell’autopsia, che dovrà confermare in via definitiva la causa della morte gli specialisti dell’Anticrimine hanno avviato un’analisi a tutto campo sulla vita di Pirri.

Si passano al setaccio le sue frequentazioni, i contatti telefonici delle ultime settimane e i suoi spostamenti. L’obiettivo primario è ricostruire le ore che hanno preceduto l’omicidio per individuare il “buco” temporale in cui si è consumata l’aggressione e, soprattutto, per capire chi avesse dato appuntamento alla vittima in quel luogo così isolato.

Tutte le piste aperte

Al momento nessuna ipotesi viene esclusa. Gli investigatori lavorano su più fronti: dalla lite per motivi personali degenerata in tragedia, a un regolamento di conti maturato in ambienti della piccola criminalità locale. Sebbene la vittima avesse solo un precedente minore e lontano nel tempo, non si tralascia alcuna possibile connessione. La modalità dell’esecuzione, avvenuta con freddezza e violenza in un luogo appartato, lascia aperti scenari complessi che ora l’esperienza dell’Anticrimine di Messina avrà il compito di decifrare.

Il luogo di ritrovamento del cadavere di Angelo Pirri