Trovato è un pianificatore, un organizzatore, un progettista, un interprete pedissequo delle norme che regolano e lo vincolano al suo incarico, è un ortodosso dell’amministrazione.

“Non sono un politico” dichiara come prima cosa Santi Trovato, ingegnere capo del Genio Civile di Messina ancor prima che Sub-Commissario al Risanamento della baraccopoli di Messina. Ancor prima che commissario del Parco Fluviale dell’Alcantara. Si, perché Santi Trovato è anche questo, e la prima domanda non può essere che chiederli come faccia a contemperare tutti gli impegni che derivano dai tanti incarichi. E la sua risposta è da ingegnere: “Pianificando (progettando?) la giornata“.
Trovato, insomma, è un pianificatore, un organizzatore, un progettista, un interprete pedissequo delle norme che regolano e che lo vincolano energicamente al suo incarico, addirittura è un ortodosso dell’amministrazione. In una di certo inadeguata, spinta oltre ogni limite e improvvida analogia, nel Risanamento Santi Trovato sta a Leone IX come Scurria sta a Benedetto, ma ambedue, sempre in questa assurda e pagana analogia, lavorano per il risultato finale.
L’intervista che alleghiamo a questo articolo è da vedere, da ascoltare anche se un problema tecnico ha impedito la registrazione di un audio che siamo abituati a considerare “presentabile”. Ma è comunque, nella libertà di tempo e senza tagli alla registrazione, uno spaccato di un uomo che è prima di tutto un funzionario governativo che si è scoperto, all’improvviso, nell’occhio del ciclone. Peggio di un politico, che lui non vuol assolutamente scoprire di essere.
