Nessuna risposta. Anzi “ci colpa la Musolino”. Si potrebbe riassumere così la tesi della maggioranza nella IV Commissione che, invece, ha completamente fallito l’ordine del giorno della IV Commissione presieduta da una fin troppo paziente Presidente Rosaria Di Ciuccio, assediata da una maggioranza che le invocava l’obbligo della sua “imparzialità”, dimenticando quel che accade nei consigli comunali. Ma si sa, ogni cosa funziona come conviene.
Una Commissione, pertanto, INUTILE se non per cercare di buttarla in politica.
Presente, per poco, il Sindaco Basile che dopo una breve dichiarazione che ha ricalcato quanto già dichiarato alla stampa in queste ore, ha sostanzialmente ribadito la tesi dell’ultimo momento: “clima di dubbi”. Dubbi o domande? Alle quali nessuno ha finora risposto in modo esaustivo. Ma la presenza del Sindaco è stata limitata andando via dopo poco. Domande che giungono dai cittadini e non certo solo da una parte politica.
Ma Basile non risponde ai quesiti né al come mai abbia accettato le dimissioni di chi ha ritenuto pubblicamente abbia “agito bene“. Perché la Presidente dell’AMAM aveva detto in consiglio comunale una settimana fa che non avrebbe mai lasciato l’azienda in un momento di crisi? “Ma “Si è verificato il contrario“, ha ricordato il capo gruppo di FdI Libero Gioveni, che ha incalzato dichiarando la crisi idrica continua e che gli amministratori di condominio “stanno confermando che l’acqua che arriva è inquinata!”. Un allarme che ha poco a che fare con le “pressioni politiche”. Nelle ultime ore si è anche evocato la figura del Sindaco di Taormina, non si comprende se attribuendogli responsabilità sulle dimissioni. E Basile, netto, ha detto che “Io sono il Sindaco di Messina e qualcuno forse lo dimentica“, non chiarendo, però, neanche questo punto sul Sindaco di Taormina, divenuto ormai voce incontrollata e circolante.
RUSSO E GIOVENI: “PERCHE’ SI SONO DIMESSI TUTTI E PERCHE’ IL SINDACO HA ACCETTATO LE DIMISSIONI DURANTE LA CRISI PERDURANTE”
“Se si è dimesso il CDA evidentemente tutto bene come diceva il Sindaco non andava” ha detto Alessandro Russo del PD. “Perché andare via amministratori che il Sindaco ritiene che abbia lavorato bene?” ha chiesto ancora Russo. “Perché non l’ha difeso questo CDA?” ha chiesto Russo al Sindaco che è rimasto in silenzio. “Quanto lamentato in consiglio comunale era la corretta visione e i problemi ci sono” ha concluso il consigliere del PD.
“SUPER MUSOLINO” E QUEL CHE IGNORA TRISCHITTA
Secondo la maggioranza presente, invece, le dimissioni sarebbero causa del “clima di attacchi politici” o ancora peggio come si è potuto ascoltare in aula quest’oggi. “Sono motivazioni personali” si è sentito, peraltro, dire dall’assessore Caminiti, che si è espresso a richiesta solo dopo la brevissima comparizione del Sindaco.
“Si sa che la siccità ha vessato la Sicilia e nessuno si è dimesso se non a Messina” ha tuonato Trischitta, dimenticando un dato essenziale: le dimissioni del dg e del cda sono state VOLONTARIE fino a prova contraria. Ma Trischitta che critica anche il suo “compagno di Partito” Presidente della Regione Renato Schifani (ma Trischitta non era con De Luca?) definendolo “incapace”, dimentica che a giugno ed a luglio di quest’anno i dati forniti proprio da AMAM, anzi dal suo oggi dimissionario Direttore Generale, attestavano che A MESSINA L’ACQUA C’ERA. Pertanto cosa c’entra la siccità? Probabilmente Trischitta non ha seguito bene la storia della crisi idrica di Messina e si è occupato di reperire autobotti per i suoi condomini da gestire.
Risibili le dichiarazioni della consigliera Milazzo che afferma candidamente “le dimissioni del DG sono avvenute per fatti personali e quindi non deve dare spiegazioni“. Ma la consigliera della maggioranza evidentemente non tiene conto che questo non può valere per un amministratore pubblico che si dimette in piena crisi idrica. E lo stesso si attaglia anche a tutto il CDA che deve rispondere ai tanti quesiti che la città si pone in merito all’estate di fuoco e senz’acqua appena trascorsa e che è iniziata con la certificazione inoppugnabile che Messina disponeva a giugno di oltre 1000 litri secondo!
Bene, pertanto, ha fatto Villari della Lega, così come la presidente Di Ciuccio, a ricordare che l’ordine del giorno fosse proprio quello di avere risposte in merito alle dimissioni del DG di AMAM. Ma la domanda è: chi doveva rispondere oggi se non proprio il cda che si è dimesso in massa? Avevano anche loro, come dice la Milazzo, “motivi personali“? O la “potenza” di chi ha sollevato i problemi della fornitura idrica carente e insufficiente, come la Musolino, li avrebbe “obbligati a dimettersi”, come affermato incredibilmente e strumentalmente dal consigliere Trischitta? Addirittura! Quindi, adesso se l’acqua non arrivava nelle case, nelle imprese, e ancora non arriva, sarebbe perché “ci colpa la Musolino”, per parafrasare una battuta sull’ex sindaco Accorinti?
La verità è nuda come il “re” che ha lasciato l’aula: ancora una volta Messina rimane senza risposte e, quel che è peggio, senza una guida ad AMAM, sempre più irresponsabilmente.
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