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Scuolabus, solo per chi può pagare. Una dei 77 rimasti senza servizio: “Aiutate mio figlio a poter andare a scuola, sono madre sola e con inclusione sospesa perché in tirocinio”

- 11/09/2024

In redazione sono arrivati stamane tre audio che non pubblichiamo e spieghiamo perché: chiunque fino ad oggi si sia “permesso” di far sentire la propria voce lamentando un disagio, una difficoltà, cercando di affermare un diritto nei confronti dei servizi sociali del Comune di Messina o di Messina Social City, e che lo abbia fatto mettendoci la faccia o anche la semplicemente voce, si è ritrovato suo malgrado ad aggravare la propria posizione, o peggio, qualche dipendente anche ad essere licenziato, e anche senza alcuna responsabilità diretta o dimostrata chiaramente.

Fatta questa premessa, come abbiamo già scritto ieri, il servizio di Scuolabus gestito da Messina social city consente l’utilizzo a 896 bambini. Un numero importante del quale essere lieti. Ma al contempo ne lascia a casa ben 77, perché le loro famiglie “sono morose”. Quel che accade, quindi, è che l’istituzione Servizi Sociali di Messina non adempie al principio secondo il quale si dovrebbe sempre garantire “il superiore interesse del minore” che deve prevalere su qualsiasi altra considerazione, come “il denaro” che deve coprire il costo. Principio questo, valido, come scritto ieri, nelle aziende che hanno come fine il mero profitto. E non può essere questo il caso. Ciò che si viola è “Il diritto all’istruzione” che è uno dei diritti fondamentali della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo.

IL GRIDO DISPERATO: “AIUTATE MIO FIGLIO A POTER ANDARE A SCUOLA”

Così non può cadere nel vuoto l’appello di una madre, peraltro una delle tirocinanti che si trova con assegno di inclusione sospeso, visto che chi doveva farlo non ha comunicato all’INPS del tirocinio in corso. “Senza assegno di inclusione non posso pagare la quota per lo scuolabus” è il grido disperato della madre che si sente in uno dei tre audio arrivati in redazione. “Sono sola e non ho supporto da altri, e pertanto non potrò pagare fin quando non mi riattiveranno l’assegno per il quale l’INPS sta svolgendo accertamenti a causa della mancata segnalazione del tirocinio in corso che è stato considerato come se stessi svolgendo un lavoro – continua la madre – ho chiesto aiuto alla Messina social city. Ho detto loro che vista la situazione dovuta ai tirocini da loro gestiti che ha determinato la sospensione dell’inclusione, pagherò non appena INPS avrà chiarito, ma mi è stato risposto che non si può fare: insomma vogliono i soldi. Io non posso accompagnare mio figlio a scuola perché impossibilitata e pertanto sarà costretto a rimanere a casa. Chi se la prende la responsabilità di aver negato a lui il diritto di andare a scuola? ” conclude.

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