
Il responsabile ha un merito, secondo Orsa, Fit Cisl e Faisa Cisal. Quello di essere riuscito a compattare il fronte sindacali. Già a febbraio 2025, infatti, anche Cgil, Uil e Ugl avevano inviato una nota al vetriolo sulla vicenda Trimarchi: “Incentivi pagati a piacimento”

MESSINA – Un’autentica tempesta si è abbattuta sui vertici di ATM. Quello che era iniziato come un duro atto d’accusa da parte di alcune sigle sindacali si è trasformato in un fronte compatto contro la gestione del personale, con al centro la figura del Coordinatore Operativo (C.O.U.A.T.) Santino Trimarchi, di cui ora viene chiesta a gran voce la testa.
A dare fuoco alle polveri sono Orsa, Faisa Cisal e Cisl Fit, denunciando in una nota, presentata ieri 16 maggio alla dirigenza, una “intollerabile gestione autoritaria” e un “persistente atteggiamento dispotico”.
IL FRONTE SINDACALE SI ALLARGA
Con questa nota sostanzialmente il fronte sindacale, per la prima volta, si allarga, aggiungendosi la nota di oggi a quella del mese di febbraio firmata, invece, da Fit Cgil, Uil Trasporti e UGL Autoferrotranvieri.
A rincarare la dose, infatti, erano già arrivate a febbraio di quest’anno le accuse di Fit Cgil, Uil Trasporti e UGL, che puntavano il dito sulla gestione “innovativa” degli incentivi per i grandi eventi. I sindacati denunciavano come il responsabile Trimarchi sembri “in grado di riscrivere le regole a suo piacimento”, modificando arbitrariamente un accordo siglato a luglio 2024.
L’esempio è lampante, scrivevano le sigle CGIL, UIL e UGL: per lo stesso concerto, i lavoratori che hanno esteso l’orario sulla navetta principale sarebbero stati pagati, mentre quelli che hanno prolungato il servizio sullo shuttle di supporto sarebbero stati ignorati. Perché? “Evidentemente Trimarchi ha deciso che alcune persone meritano di essere pagate, mentre altre… no“, accusano i sindacati, che proseguono con affondo durissimo: “Chi è che ha deciso chi meritava il compenso? Ma certo, il nostro C.U.O.A.T. che ha deciso di sostituirsi al Consiglio di Amministrazione“. Un trattamento discriminatorio che, secondo la nota, si estenderebbe anche al personale di verifica, della sala operativa e del carroattrezzi, dove ogni richiesta di compenso viene “ignorata o sottoposta a logiche incomprensibili”.
Con sarcasmo, quindi, le sigle ORSA, FAISA CISAL e FIT CISL commentano lo sviluppo: “Dobbiamo riconoscere che il signor Trimarchi in una cosa è ben riuscito: ha compattato il fronte sindacale, un’impresa non da poco che gli va riconosciuta”.
Le ulteriori accuse messe nero su bianco ieri da Orsa, Faisa e Cisl terminano, pertanto, di descrivere un sistema di gestione basato su ritorsioni e favoritismi: straordinari imposti con la minaccia di ritorsioni, cambi di zona punitivi, concessione di ferie “a simpatia” e un atteggiamento arrogante fatto di urla e intimidazioni.
Un “clima tossico” che impatta sul servizio – Il caso della Centrale Operativa
A conferma di quanto esposto dal doppio fronte di sindacati c’è ben documentato un caso su tutti. Descritto, riferito e controfirmato dai dipendenti della Centrale Operativa di ATM. I fatti riportati si riferiscono al recentissimo 4 giugno. Il documento accusa Trimarchi di aver tenuto “un comportamento scorretto“, diffuso attraverso la messaggistica WhatsApp, “creando – si legge nella comunicazione – un clima di malessere e demotivazione tra tutto il personale del comparto“. Clima contro il quale gli stessi dipendenti hanno chiesto “un intervento risolutivo che possa garantire un ambiente lavorativo rispettoso, collaborativo, ma soprattutto sereno, dove ogni lavoratore della Sala Operativa possa sentirsi valorizzato per il proprio contriuto”. Un ambiente pesante, quindi, non più sopportabile, denunciato oggi anche dall’Orsa, da Faisa Cisal e da Fit Cisl.
Entrambi i fronti sindacali, a questo punto, tra ieri ed oggi, concordano su un punto: le azioni del responsabile avrebbero generato un “clima oppressivo, tossico e intimidatorio” che ha azzerato il senso di appartenenza. Un sistema che, oltre a creare ansia e stress, ha conseguenze dirette sulla città: “La costante soppressione di servizi e corse Bus per mancanza di personale ne sono chiara dimostrazione”, scrivono Orsa, Faisa e Cisl.
A questo si aggiunge la denuncia di un presunto comportamento antisindacale, con il “consiglio” dato ad alcuni dipendenti di cancellarsi dai sindacati per non avere problemi.
Visto il muro di gomma incontrato finora, il fronte sindacale costituito dalle tre sigle della nota di ieri 16 giugno, passa all’ultimatum, e chiede, come “extrema ratio”, la rimozione immediata del signor Trimarchi da ogni incarico di gestione del personale. Se la Direzione Aziendale non interverrà, la battaglia si sposterà nelle “competenti Sedi Istituzionali”. La pressione sui vertici di via La Farina è ora al suo massimo livello.
