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Febbraio

Torrente Papardo, quanto furono inascoltati gli allarmi di “Report Me”? Tanto quanti concerti e street food sono stati fatti, invece di mettere al sicuro il territorio

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Oggi si parla di “interventi”… Ma finora quali sono stati fatti? Perché si interviene solo ora e si attende la mobilitazione dell’autorità di Bacino?

Quando il 21 di agosto pubblicammo la quarta puntata di “ReportMe”, il ciclo di approfondimenti sul territorio messinese e l’erosione del suo territorio, quanto mostrammo con l’aiuto dell’ingegnere Gaetano Sciacca, passò quasi inosservato. Oggi il tema della sicurezza del torrente Papardo diventa di piena attualità ed è sotto gli occhi di tutti. L’erosione che temevamo e che avevamo annunciato si è mostrata nella sua gravità, come il paradosso della strada sterrata che costeggia il torrente fino a raggiungere un maneggio ed un campo il campo di rugby. Paradosso nel paradosso è che questo campo, raggiungibile solo attraversando il torrente è designato dalla Protezione Civile quale “zona di ammassamento”! Ma per raggiungerlo chi sta dall’altra sponda del torrente, se fosse in piena, dovrebbe guadare il fiume!

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Oggi si parla di “interventi”… Ma finora quali sono stati fatti? Perché si interviene solo ora e si attende la mobilitazione dell’autorità di Bacino? Quando pubblicammo il video sul torrente Papardo che alleghiamo cadde colpevolmente nel silenzio, tacciandolo di voler far politica, anche nel solito e irresponsabile dileggio di chi badava più ai concerti, alle sagre ed ai street food, piuttosto che a mettere in sicurezza i cittadini che oggi hanno paura. Chiedere la loro tutela è politica? Allora, qualora lo fosse, abbiamo fatto politica, buona.

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