Questa è la zona in cui dovrebbe sorgere l’I-Hub dello Stretto. 16 milioni di euro dapprima previsti con la misura del PON scaduta nel dicembre del 2023 ma poi irrimediabilmente perduti perché non impiegati e rendicontati entro la data di fine misura (dicembre 2023), annunciati, poi, come “recuperabili” dal Sindaco di Messina “con la successiva misura “. Ma il nuovo PON, com’è noto, sono stati assorbiti in gran parte per la costruzione del Ponte ed il controllo della rimanenza è stato inglobato da una non molto disponibile Cabina di Regia. Fondi che come affermò il sempre ottimista DG del Comune di Messina Salvo Puccio “Non solo ci sono i 4 milioni e 700 mila euro per la demolizione della parte rimanente dell’area, pertanto su una spesa originariamente prevista di 16 milioni abbiamo risparmiato un sacco di soldi”. Addirittura! Puccio lo diceva a giugno di quest’anno ed i fondi erano già oggetto di “riprogrammazione” a conferma che quelli già ottenuti erano stati persi. Ma oggi la possibilità è quella fornita dal PNRR. Rischiosa perché i fondi PNRR se non li usi in tempo e non rispetti, quindi, il cronoprogramma rischi di vederli addebitati in bilancio…
Di I-Hub si parla dalla prima edizione del Sud Innovation Summit. Ne parlò per primo, in accordo con il Sindaco Basile, proprio quel “guru” che da Messina a Milano e ritorno, organizzò quella manifestazione che in due anni è costata quasi 300 mila euro di fondi del Comune di Messina. Una reclame che dura da due anni!
Oggi l’area sul quale dovrebbe costruirsi “il futuro della tecnologia e del lavoro” di Messina è un cumulo di macerie alle quali se ne dovrebbero aggiungere altre. Spazzatura, piante e reti divelte che ne dimostrano il totale abbandono. Qui le ruspe avrebbero dovuto rientrare in funzione a settembre di quest’anno, ma, siamo a metà novembre, e nessuno le ha ancora viste. Insomma dell’I-Hub si parla come si favoleggia del Ponte: tutti lo nominano come se già fosse stato costruito ma nessuno lo vede. L’I-Hub “invisibile”, però, continua ad essere rivenduto ad ogni edizione del Sud Innovation, ma di concreto ci sono solo macerie e degrado, annunci senza seguito e reclame utile per l’amministrazione “del fare” che, però, non fa.