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ANGELO PIRRI: il 42enne prima picchiato e poi ucciso con un colpo di pistola calibro 7,65. Una esecuzione.

- 08/06/2025
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Gli inquirenti al setaccio telecamere e tabulati telefonici.

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PACE DEL MELA (ME) – Non un delitto d’impeto, ma una vera e propria esecuzione. Fredda, spietata e quasi certamente avvenuta al culmine di un incontro chiarificatore degenerato nel più brutale dei modi. È questa la svolta impressa al giallo di Giammoro dai risultati dell’autopsia sul corpo di Angelo Pirri, il 42enne barcellonese trovato senza vita venerdì scorso in una stradina isolata a ridosso dell’autostrada.

L’esame, eseguito fino a tarda notte all’obitorio del Papardo dal medico legale Giovanni Andò, ha spazzato via i dubbi iniziali. La morte non è stata causata da un corpo contundente, come si era ipotizzato a causa dello stato di decomposizione del cadavere, ma da un singolo colpo di pistola esploso da distanza ravvicinata alla nuca. Una tesi confermata dal ritrovamento, vicino al corpo, di un bossolo calibro 7,65.

Ma c’è di più. L’autopsia ha rivelato anche diverse tumefazioni al volto, segno che Pirri è stato violentemente picchiato prima del colpo di grazia. Un dettaglio agghiacciante che rafforza lo scenario di un appuntamento trappola, forse per regolare un conto o uno “sgarro”, durante il quale la discussione è sfociata in un’aggressione e, infine, nell’omicidio.

Le indagini, coordinate dal procuratore capo di Barcellona, Giuseppe Verzera, e dal sostituto Carlo Bray, sono ora concentrate sulla ricostruzione delle ultime ore di vita della vittima. I Carabinieri del Reparto Investigativo di Messina hanno effettuato nuovi, meticolosi rilievi sulla scena del crimine, che si ritiene ormai con certezza il luogo stesso dell’esecuzione. L’attenzione degli inquirenti è rivolta all’analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona e, soprattutto, all’esame dei tabulati del cellulare di Pirri, da cui potrebbero emergere contatti e appuntamenti decisivi.

Si scava nel mondo dei trasporti, settore in cui Pirri lavorava saltuariamente, e si ascoltano le persone a lui vicine per ricostruire la sua rete di frequentazioni. Al momento, la pista di un delitto maturato in contesti di criminalità organizzata di alto livello appare la meno probabile: Angelo Pirri non era considerato un personaggio di spicco.

Viveva da solo a Santa Lucia del Mela, motivo per cui la sua assenza per due o tre giorni – l’omicidio risalirebbe a martedì o mercoledì scorso – non aveva destato allarme. I vicini lo descrivono come una persona riservata, che ultimamente si vedeva poco in paese. Ora, da quella vita tranquilla e apparentemente senza ombre, gli investigatori dovranno estrarre gli elementi utili a dare un volto all’assassino che lo ha picchiato e poi giustiziato con un colpo alla nuca in una desolata strada di campagna.

Ritrovamento Angelo Pirri