
La zona a cui si riferisce il Presidente Pagano ed oggetto di sversamenti fognari è quella limitrofa alla Chiesa di Grotte, zona ad alta intensità di bagnanti, salotto buono del litorale Nord di Messina.

MESSINA – AMAMA. La fogna è fogna, e c’è poco da discutere o dal litigare. Così dopo la rissa, le polemiche e la surreale lezione di semantica del presidente di AMAM Alibrandi, arriva la ferma e documentata replica del presidente della VI Circoscrizione, Francesco Pagano. Con una nota ufficiale, Pagano non solo difende l’operato del consigliere Giovanni Donato, ma smonta pezzo per pezzo la narrazione difensiva dei vertici dell’azienda idrica, mettendo a verbale fatti e responsabilità ineludibili.
Il punto centrale, quello su cui il presidente Alibrandi aveva costruito la sua critica all’uso di parole come “liquami”, viene spazzato via con un’affermazione netta. “È fondamentale sottolineare che la natura della perdita era chiaramente fognaria,” scrive Pagano, “come facilmente intuibile dall’odore nauseabondo che si percepiva distintamente nell’area”. La zona a cui si riferisce il Presidente Pagano ed oggetto di sversamenti fognari è quella limitrofa alla Chiesa di Grotte, zona ad alta intensità di bagnanti, salotto buono del litorale Nord di Messina. IN PIENA BANDIERA BLU.
Ma la prova regina, che imbarazza non poco i vertici di AMAM, è un’altra: “Tale evidenza,” puntualizza il presidente della Circoscrizione, “è stata peraltro accertata e confermata durante il sopralluogo effettuato dai tecnici di AMAM. In quell’occasione, era presente anche il Direttore Generale”. In pratica, la natura fognaria della perdita sarebbe stata ammessa dagli stessi tecnici dell’azienda, alla presenza di quel Direttore Generale poi protagonista dell’aggressione. Pagano chiarisce inoltre di aver agito su preciso dovere istituzionale, inviando una nota scritta ad AMAM a seguito delle segnalazioni dei residenti e dello stesso consigliere Donato.
Il presidente della VI Circoscrizione, però, va oltre e demolisce l’intera impalcatura logica del ragionamento di Alibrandi. “Anche qualora la perdita non fosse stata di natura fognaria ma si fosse trattato di acqua potabile,” precisa Pagano, “la competenza per la risoluzione del problema sarebbe stata comunque di esclusiva pertinenza di AMAM”. Un modo per dire: basta scuse, la responsabilità della manutenzione della rete idrica e fognaria è solo vostra, a prescindere dalla natura del guasto.
Infine, Pagano rivela un retroscena che getta un’ulteriore ombra sulla gestione dell’azienda partecipata. “Il Consiglio Circoscrizionale ha più volte invitato il Presidente di AMAM a partecipare a un confronto costruttivo per la risoluzione delle problematiche segnalate dai cittadini. Ad oggi, purtroppo, tale richiesta è rimasta inevasa“. Un’accusa pesante di mancate risposte e di un dialogo negato con le istituzioni di prossimità che rappresentano i cittadini.
La nota si conclude con l’auspicio che AMAM dia finalmente seguito concreto alle sollecitazioni, ribadendo che il ruolo della Circoscrizione è e sarà sempre quello di tutelare la salute pubblica e il decoro del territorio. La palla, ora, torna di nuovo nel campo di un’AMAM sempre più esposta a critiche.
