
Il 63enne, unico indagato, sarebbe stata l’ultima persona a vedere il figlio vivo il 3 giugno, tre giorni prima del ritrovamento del corpo. Lo stava riaccompagnando a casa da un viaggio.

PACE DEL MELA – Una svolta drammatica nelle indagini sulla misteriosa morte di Angelo Pirri, il 41enne il cui corpo senza vita è stato scoperto una settimana fa, la mattina del 6 giugno, in una scarpata lungo l’autostrada A20. La Procura di Barcellona Pozzo di Gotto ha iscritto nel registro degli indagati il padre della vittima, Sebastiano Pirri, 63 anni, pensionato. Al momento, è l’unica persona sospettata per il delitto.
L’uomo, originario di Montalbano Elicona ma da tempo residente a Barcellona, dove si era risposato, è difeso dall’avvocato Giuseppe Lo Presti. L’ipotesi di reato a suo carico è quella di omicidio.
A rendere la sua posizione particolarmente delicata è un elemento temporale preciso: Sebastiano Pirri sarebbe stata l’ultima persona ad aver visto in vita il figlio. Lo scorso 3 giugno, infatti, era stato proprio lui ad accompagnarlo in auto al suo rientro da un viaggio a Napoli. Tre giorni dopo, il tragico ritrovamento.
Il cadavere di Angelo Pirri giaceva con il volto a terra, nella scarpata adiacente alla recinzione di un terreno privato che costeggia la corsia autostradale in direzione Messina, nel territorio di Pace del Mela. La posizione del corpo ha da subito fatto ipotizzare agli inquirenti una dinamica violenta: nell’estremo tentativo di salvarsi, il 41enne potrebbe aver cercato di scavalcare la rete metallica per sfuggire al suo aggressore, finendo poi per accasciarsi senza vita.
Gli investigatori dei Carabinieri, coordinati dalla Procura, sono ora al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e, soprattutto, il movente che avrebbe armato la mano dell’assassino. Le indagini si concentrano su quanto accaduto in quei tre giorni di buio, tra il rientro della vittima a casa e il ritrovamento del suo corpo martoriato a pochi passi dall’autostrada.
