Una drammatica sequenza di incidenti mortali che hanno tutti un comune denominatore: le due ruote. Ma anche il mancato rispetto delle regole base del Codice della Strada. Se adesso con il nuovo Codice si parla di “stretta” per i conducenti di auto, motocicli, fino a monopattini e bicilette elettriche, non sembra che l’inasprimento delle pene e delle sanzioni possa bastare quale deterrente per episodi come quello di ieri sera: ennesimo incidente mortale.
EMERGENZA VIABILITA’
Da Massimiliano Costa al giovane Francesco Costa, da Giuseppe Ingemi fino al povero Eliseo Scarcella, morto ieri sera a Messina Sud, appare evidente che sussiste un’emergenza viabilità che grava ancora di più sulle due ruote. Chi conduce un motociclo ha sempre la peggio. E’ una drammatica regola. Le modalità degli incidenti susseguiti in poche settimane a Messina, tranne quello quasi certamente autonomo di Francesco Ingemi sotto la statua del Nettuno, proprio di fronte al Palazzo del Governo, evidenzia come vi sia una chiara sottovalutazione delle condizioni di pericolosità della strada, delle sue regole e dei limiti del mezzo che si conduce, che, per quanto riguarda soprattutto i veicoli a 4 ruote, sono da considerarsi vere e proprie armi. Le emergenze vanno affrontate e combattute con misure eccezionali che impongono maggiore presenza delle forze dell’ordine, maggiori controlli, maggiore consapevolezza. Dietro ogni vittima ci sono storie personali, aspettative, famiglie ed affetti. Fili spezzati dalla leggerezza di chi crede che la velocità e la supponenza del pensare “accade solo agli altri” siano fatti incontrovertibili.
L’impegno dovrebbe prenderlo chi ha la gestione della sicurezza, dal Prefetto, al Questore, fino al Sindaco ed al Comandante della Polizia Municipale.
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