

Nuove partecipate del Comune di Taormina? Non appena nate, per volere di chi si era proposto come “il killer” dei “bancomat della politica“, come le definì De Luca, e già sotto la lente d’ingrandimento della Procura. I consiglieri comunali di Taormina Luca Manuli e Nunzio Corvaia del Gruppo “Rinascimento Taormina” comunicano, infatti, che “In data 20 maggio abbiamo trasmesso una segnalazione formale alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina, alla Procura Regionale della Corte dei Conti e all’Assessorato Regionale delle Autonomie Locali, per segnalare una serie di criticità legate alla recente decisione dell’Amministrazione comunale di Taormina di costituire tre nuove società partecipate:
• Taormina Social City
• Patrimonio Taormina
• Fondazione Taormina
“Nell’esercizio delle nostre funzioni di controllo – continuano i consiglieri Manuli e Corvaia – riteniamo doveroso portare all’attenzione delle autorità competenti un’operazione che, a nostro avviso, solleva profili problematici sotto il profilo economico, amministrativo e normativo. Una posizione che abbiamo già avuto modo di esprimere con chiarezza durante le commissioni consiliari e nel corso delle sedute del Consiglio comunale, senza tuttavia ricevere risposte esaustive nel merito.
Le deliberazioni approvate non sono supportate da un’analisi puntuale dei costi e dei benefici. Mancano previsioni affidabili, valutazioni di rischio, confronti con modalità gestionali alternative. In un Comune da poco uscito dal dissesto e con una macchina amministrativa ridotta, questa scelta appare non solo imprudente, ma potenzialmente dannosa.
Segnaliamo inoltre che la creazione di nuove strutture partecipate, in assenza di un reale beneficio per l’ente, rischia di compromettere la trasparenza, aggravare il lavoro degli uffici e determinare costi indiretti non giustificati.
Con questa iniziativa intendiamo ribadire la nostra volontà di esercitare un controllo attivo e responsabile sull’azione amministrativa, affinché venga sempre garantita la tutela dell’interesse pubblico, il rispetto dei principi di trasparenza, economicità e legalità, e un uso oculato delle risorse collettive” concludono.
