
Tra le vicende più gravi segnalate, il caso di una donna di 37 anni deceduta dopo un intervento in anestesia totale che, secondo Caronia, non avrebbe dovuto essere eseguito.

«Non resteremo fermi né inerti di fronte a questa vicenda», ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, intervenendo sul caso delle gravi denunce di presunta malasanità sollevate dal medico Francesco Paolo Caronia, in servizio presso il reparto di chirurgia toracica dell’ospedale Civico di Palermo. Caronia accusa il primario del reparto, Damiano Librizzi, di irregolarità gravi nella gestione delle cartelle cliniche e degli interventi chirurgici.
Il governatore segue da vicino l’evolversi della situazione, in stretto contatto con l’assessore regionale alla Sanità Daniela Faraoni, che ha già incontrato Caronia per acquisire documentazione e raccogliere le sue testimonianze. All’incontro ha partecipato anche il deputato regionale Ismaele La Vardera, che ha sollecitato l’invio di ispettori sia da parte della Regione che del Ministero della Salute.
Secondo quanto riferito dal medico, sarebbero 277 i casi di cartelle cliniche falsificate per ottenere rimborsi maggiorati. Caronia afferma inoltre di aver depositato otto esposti in Procura, alcuni dei quali già archiviati e altri ancora in esame. Per tre anni, sostiene, ha registrato audio all’interno del reparto, documentando situazioni cliniche a suo avviso gestite in modo discutibile. Tra le vicende più gravi segnalate, il caso di una donna di 37 anni deceduta dopo un intervento in anestesia totale che, secondo Caronia, non avrebbe dovuto essere eseguito. La relativa registrazione è stata recentemente consegnata agli inquirenti.
«Vogliamo dare una risposta concreta all’opinione pubblica e garantire la qualità del servizio sanitario regionale – ha dichiarato Schifani –. Serve rigore, efficienza e la volontà di andare fino in fondo, senza accontentarsi di soluzioni superficiali ma senza nemmeno cadere in generalizzazioni. È fondamentale distinguere tra comportamenti individuali e criticità sistemiche».
Anche l’assessore Faraoni ha assicurato un’azione tempestiva: «Notizie come queste ci colpiscono profondamente. Il fenomeno verrà accertato il più rapidamente possibile e siamo già al lavoro».
Nel frattempo, anche il Codacons è intervenuto presentando un esposto alla Procura di Palermo tramite l’avvocato Marcello Drago, responsabile legale del Codacons per la Sicilia. L’esposto riporta accuse circostanziate: interventi chirurgici eseguiti senza reale necessità, diagnosi errate o tardive, manomissioni delle cartelle cliniche e favoritismi nelle liste d’attesa. «Se confermate, queste condotte rappresenterebbero non solo una violazione del diritto alla salute, ma anche un grave affronto alla dignità dei pazienti», ha dichiarato l’associazione.
Anche l’Assemblea Regionale Siciliana potrebbe occuparsi del caso. Antonio De Luca, capogruppo del M5S all’ARS, ha annunciato l’intenzione di chiedere al presidente della Commissione Salute l’audizione separata dei due medici coinvolti, Caronia e Librizzi.
