
Sciacca “Comitato 3S” scrive a Sindaco e ASP Messina.
Gaetano Sciacca in qualità di Presidente del Comitato Messina 3S scrive al Sindaco di Messina, al Presidente della Terza Municipalità ed all’ASP di Messina, per rappresentare le condizioni del trasferimento degli esercenti del mercato “Vascone” nell’area di parcheggio di interscambio a seguito dei prossimi lavori di riqualificazione del mercato. “Il trasferimento del mercato Vascone di via Catania – scrive Sciacca a nome del Comitato – non poteva che aggravare una situazione già critica per la zona, soprattutto considerando la discutibile scelta dell’Amministrazione di destinare arterie stradali fondamentali a parcheggi d’interscambio, come già accaduto in altre parti della città. Era un problema prevedibile e ben noto. Ciò che lascia davvero senza parole, però, è la superficialità e l’approssimazione con cui si stanno gestendo i lavori di trasferimento delle attività commerciali dalla sede attuale al parcheggio d’interscambio limitrofo”.
“Questa mattina – continua Sciacca – ci siamo recati nella nuova area destinata al mercato Vascone e, con grande sorpresa, abbiamo trovato tutto chiuso. Il motivo? Numerose problematiche irrisolte che chi di dovere avrebbe dovuto affrontare prima di mettere i commercianti in difficoltà. Commercianti, che si ricorda, essere costretti a lasciare il loro posto e ritrovarsi in mezzo a una strada, nonostante si alzino ogni mattina alle 3 per lavorare. Hanno dovuto arrangiarsi con soluzioni improvvisate pur di continuare, con impegno e dedizione, a offrire la loro merce alla cittadinanza nel miglior modo possibile. E tra le problematiche riscontrate si segnalano:
1. Allacci elettrici inesistenti: nessuno ha provveduto a stabilire chi dovesse occuparsene.
2. Mancanza di bagni chimici: dove dovrebbero recarsi gli operatori del mercato?
3. Problemi di drenaggio: siamo a marzo, e se dovesse piovere? La strada di via Catania non dispone di un adeguato sistema di deflusso per le acque piovane, con il rischio che tutto si riversi verso Villa Dante.
4. Condizioni climatiche avverse: d’estate, con il caldo, la merce rischia di deteriorarsi rapidamente, con possibili conseguenze per la salute pubblica.
L’ASP di Messina ha realmente verificato le condizioni igienico-sanitarie prima di dare il via libera alla vendita di prodotti facilmente deperibili?
5. Celle frigorifere insufficienti: alcune ci sono, ma non per tutti gli operatori. Come ha potuto l’ASP concedere le autorizzazioni in queste condizioni?
Se bastasse semplicemente aprire una bancarella, allora chiunque potrebbe vendere generi alimentari senza adeguate garanzie igieniche.
Troppo spesso si chiudono entrambi gli occhi davanti a situazioni critiche, salvo poi accanirsi con rigore burocratico su lavoratori che cercano di guadagnarsi da vivere. La domanda è semplice: perché non si è verificato tutto prima di autorizzare l’apertura di circa 60 operatori?
Il Comune aveva il dovere di vigilare, eppure sembra che questa responsabilità sia stata del tutto ignorata.
