“Ecco… queste sono le case di San Giovannello. Ci dicono che stanno lavorando, promettono consegne di case che sono cantieri abbandonati. Qui non sta lavorando nessuno…“. E quel che si sente in un video pubblicato sui social da Ferruccio Oteri, marito di Mara, la madre di 6 figli, oggi tutti disabili, che attende da tempo immemorabile che i servizi sociali possano risolvere un problema tutto sommato semplice: una casa a misura con ascensore per consentire di poter guadagnare l’uscita dal portone in modo agevole e dignitoso.
Dietro la porta del Sindaco Basile
Solo ieri Mara era al Comune di Messina, dietro la porta del Sindaco di Messina. L’intenzione era quella di avere notizie certe e “di prima mano”. Ma il primo cittadino era impegnato in conferenze stampa (per prossimi eventi cittadini) e così non l’ha incontrata.
Chi, invece, ha incontrato ieri Mara è proprio l’assessore al ramo Alessandra Calafiore che ha accompagnato Mara presso il proprio ufficio, allontanandola così dalla porta del Sindaco Basile. Una rapida chiamata all’architetto incaricato dei lavori alle case di San Giovannello… “L’architetto mi ha garantito che la consegna avverrà tra 15 giorni al massimo” racconta Mara, ma la disillusione le si legge in viso. “Questa è l’ennesima promessa, l’ennesimo rinvio..:” dice stringendosi nelle spalle, rassegnata. “Tramite la Calafiore il Sindaco dovrebbe incontrarmi venerdì prossimo” riferisce ancora. Sarà così? Lo sapremo venerdì prossimo.
UNA STORIA INFINITA E UNA NUOVA DISABILITA’
Nel frattempo Mara ha avuto tanta pazienza: ha atteso in silenzio mesi e mesi. Ha avuto contatti con la stampa in sole due occasioni: con noi e con la Gazzetta del Sud. Interviste sempre nei corretti toni e molto pragmatiche. Sempre la stessa richiesta: una casa dignitosa che possa accogliere la sua famiglia di quattro figli. Allora la disabilità aveva colpito quattro dei suoi 6 figli, ma poco tempo fa la notizia che una malattia cerebrale sta colpendo anche il quinto. Il tempo passa come le promesse di consegna di una delle case di San Giovannello, per la quale “ho firmato un atto” dice Mara. Ma il documento firmato è solo una piantina. Quindi Mara la casa promessa dai Servizi Sociali e dall’assessore Calafiore in prima persona, l’ha vista inizialmente solo su una piantina che non è certo un atto formale.
LA CASA “RIFIUTATA”
A Mara ed a suo marito era stata assegnata una abitazione al quartiere di Giostra, zona “volano”. Abbiamo già pubblicato le foto di quella “dignitosa” abitazione. Basta guardarle, vedere quei muri ed il contesto tutto intorno per capire perché Mara e suo marito Ferruccio la rifiutarono.
Da allora una serie di promesse, di date entro le quali l’assessore Calafiore o chi per lei, hanno garantito la consegna di una nuova unità abitativa a San Giovannello. Ma ad oggi nulla. “Sono 95 metri quadri al primo piano” racconta Mara, “non è certo a misura di 8 persone, ma potremmo anche farcela bastare. Il problema è che rimandano la scadenza da settembre…”. Ma San Giovannello i cancelli del cantiere sono chiusi.
Nello stabile manca ancora l’ascensore e, si sa, che serve il montaggio e il collaudo perché possa essere agibile. Tempi ancora lunghi mentre i figli di Mara continuano a soffrire ed a non potersi permettere il lusso di guadagnare l’uscita di casa. Ferruccio fino a poco tempo fa era costretto a portare giù a braccia la figlia su sedia a rotelle… e poi, sempre a braccia, a riportarla su.