“Nella mattinata odierna, presso questo Palazzo del Governo, il Prefetto di Messina, Cosima Di Stani, ha convocato il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, al quale hanno partecipato, oltre al Questore, il nuovo Comandante Provinciale dei Carabinieri di Messina, Col. Lucio Arcidiacono e, altresì, il nuovo Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Messina, Col. Girolamo Franchetti.
Il Prefetto ha augurato buon lavoro ai nuovi vertici provinciali, con i quali proseguirà il prezioso e costante rapporto di collaborazione.
La riunione è stata l’occasione per approfondire, fra l’altro, insieme al Sindaco Metropolitano e ai rappresentanti della Polizia Municipale e Metropolitana, la situazione della sicurezza urbana del Capoluogo, già oggetto di attenzione da parte del Comitato.
Nel corso dell’odierno incontro, sono state esaminate le principali criticità che affliggono il territorio e, su richiesta del primo cittadino, si è proceduto, in particolare, a fare un focus sulla situazione dei rifiuti in città.
Il Sindaco della Città Metropolitana ha fatto presente che, nonostante gli sforzi della Polizia Locale e l’attivazione di telecamere di videosorveglianza, si registrano numerose violazioni in materia, dando atto che, malgrado l’impegno profuso, non si è riusciti ancora a debellare il fenomeno dell’abbandono abusivo dei rifiuti, soprattutto in alcune zone del territorio”.
Fin qui la prima parte del comunicato stampa diramato dalla Prefettura di Messina.
Comprendiamo che il tema dei RIFIUTI e del loro abbandono costituisca un fenomeno rilevante e che, magari, può anche rientrare nell’ambito del tema della SICUREZZA URBANA, ma probabilmente gravano sul territorio cittadino anche altri aspetti di criticità e magari anche più rilevanti e di maggiore rischio per la sicurezza cittadina. Uno fra tutti l’elevato consumo di stupefacenti, lo spaccio che coinvolge sempre più minori e con età sempre inferiore, di anno in anno.
Di certo questo è un tema già oggetto di attenzione delle forze dell’ordine, ma lo è e deve esserlo anche per un sindaco tra le cui mani scorre una città nella quale la sostanza stupefacente non è più in vendita solo nelle piazze di spaccio e, purtroppo, non solo davanti alle scuole, ma in ogni strada centrale di ritrovo. Ormai la droga si sposta e raggiunge direttamente il potenziale acquirente, che come insegna la situazione di Palermo, ha un’età che va dai 12 anni in su. Una vera e propria emergenza sommersa della quale tutte le autorità devono tenerne conto, come già accaduto per l’abuso di alcol e della movida selvaggia e per la quale urge una azione congiunta tra le forze dell’ordine, il Comune, il Garante per l’Infanzia, le associazioni di volontari e le scuole.
“Al fine di contrastare tale fenomeno, il Prefetto ha disposto una decisa intensificazione della vigilanza nell’ambito dell’attività di controllo del territorio, anche attraverso servizi mirati ad alto impatto nelle zone sotto osservazione, strategia già attuata in altre occasioni.
Si è poi condiviso, nell’ambito delle ulteriori iniziative da mettere in campo nell’ottica sia preventiva che repressiva, di creare un minipool composto da rappresentanti delle Forze dell’Ordine e delle Polizie locali, proprio sull’attività di contrasto all’abbandono dei rifiuti al fine di coordinare in modo sinergico gli interventi di competenza”.
Siamo certi che questo dispiegamento di forze in città, un minipool anti spaccio, anche solo per garantire e far vedere la presenza delle Istituzioni, sarà stato previsto per quanto su esposto. Perché anche le bottiglie con un buco ed una cannuccia sono “rifiuti” che però nascondono tanta disperazione e distruzione per le famiglie messinesi.
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