“Una cena diversa dal luogo comune”. La domanda è cosa voglia dire. E’ uno dei passaggi di una replica inviata alla stampa ieri sera dalla direzione della Messina Social City. Che non convince e che tanto somiglia ad un ulteriore insufficiente ammissione di fatti indifendibili e documentati. Perché ai partecipanti alla cena di Natale siano stati serviti piatti freddi e “poveri” come la condizione degli ospiti a tavola non si comprende. E non chiarisce, anzi fa indignare l’unica motivazione fornita: “Il 24/12/2023, alle ore 18:00 a Fratelli Tutti è stato servito agli ospiti un aperitivo con degustazioni tipiche del Natale, pubblicizzato già il 20 dicembre nell’ambito del cartellone degli eventi natalizi organizzati dalla Messina Social City. Senza contare che quotidianamente “il comparto poveri” degli ospiti di Fratelli Tutti è seguito con diete personalizzate che tengono conto di eventuali patologie, esigenze religiose, sempre nel rispetto di una sana alimentazione“. Ma cosa sono le “diete personalizzate”? Chi le prepara e chi raccoglie i dati delle patologie di chi giornalmente si siede al desco di Fratelli Tutti al Collereale? Di certo la struttura ha alzato le mani ed ha chiarito che non è un suo compito. Dunque chi se ne occupa?
La verità è quella delle foto che mostra quanto di più striminzito e inadeguato è stato possibile servire sulla tavola di chi si attendeva, almeno alla vigilia di Natale almeno un pasto caldo. Indignazione? Di pochi. Critiche che non sono piaciute a chi di critiche non ne vorrebbe mai, dimenticando che è possibile migliorare solo grazie ad esse. Partendo dal principio che la serietà amministrativa deve passare proprio dall’ammisione degli errori commessi. Ed invece, come qualche nota influencer ha recentemente fatto, la Messina Social City rilancia assicurando che la cena che si terrà il 3 gennaio 2024 alla Stazione Centrale sarà ben diversa. “Cogliamo quindi quest’occasione per invitare tutti coloro che hanno anche solo la curiosità di conoscere la quotidianità dei nostri servizi legati alla vulnerabilità sociale, a prendere parte al pranzo previsto per il 3 gennaio 2024 alla Stazione Centrale, “luogo simbolo” non solo per i beneficiari dei servizi ma anche per tutti i nostri operatori, dove non troverete telecamere ma la condivisione che contraddistingue l’agire professionale dell’azienda 365 giorni l’anno.“.
Poi, in ultimo, cosa c’entra il buon Cateno De Luca in questa vicenda? Perchè quindi tirarlo in ballo? “Ma prima che la sensibilità del Sindaco Cateno De Luca ci regalasse Messina Social City tutto questo esisteva? Ma tutti coloro che fanno gli sciacalli o le sciacalle si ricordano del “comparto dei poveri” solo nel periodo natalizio per mettersi in mostra e speculare anche sulle povertà?“. Ma Messina non è Basile il sindaco della città?
Anche lui, Federico, in effetti, risponde riportando pari pari alcuni passi del comunicato di Messina Social City. Una replica senza “polemiche” ma anche questa debole perché non ha il coraggio di ammettere quanto accaduto. Mentre nessuno porge le scuse a persone che prima di tutto hanno bisogno di rispetto, si registra anche l’ormai desolante del Consiglio Comunale che non prende posizione se non per fatti e richieste che non sono priorità di questa città.
I “ciabattini”, i “sutor”, come da citazione forbita della Messina Social City, chi sarebbero? Chi dovrebbe occuparsi “dei fatti loro”, non andando oltre “le scarpe da riparare”, dovrebbero quindi tacere, ma il rumore dei martelli sul cuoio comincia a diventare assordante.
“E se vergognarsi significa aver servito una cena come è già stato fatto per 365 giorni, forse diversa dal luogo comune, ebbene si, ce ne vergogniamo!”. E’ proprio il caso di farlo e di chiedersi anche se gli affitti arretrati al Collereale la Messina Social City abbia, nel frattempo, provveduto a pagarli.
Pranzo di Natale a Varese