

MESSINA – Una comunità in lutto, una vita spezzata a soli tre mesi e un dolore che ora trova la sua inevitabile eco nelle aule di giustizia. La tragedia di Santa Lucia sopra Contesse, dove la piccola Elisa ha perso la vita lunedì scorso, si trasforma in un’inchiesta complessa che vede quattro persone iscritte nel registro degli indagati. Passaggi giudiziari obbligati, ma profondamente dolorosi, cercano di far luce su un dramma che ha scosso l’intera città.
Tutto si è consumato in pochi istanti intorno alle 13 di lunedì, quando la madre 41enne della bambina si è lanciata dal balcone della loro abitazione al primo piano del complesso residenziale “6 Stelle”, in un cortile interno. Teneva la piccola Elisa in braccio. Un volo terribile che, purtroppo, non ha lasciato scampo alla neonata.
Le indagini, coordinate dalla pm Giorgia Spiri e condotte congiuntamente dalla Squadra Mobile e dalla Polizia Scientifica, sono sfociate nell’emissione di quattro informazioni di garanzia. Si tratta di un atto dovuto, necessario per permettere agli inquirenti di procedere con l’autopsia sul corpo della piccola, un esame cruciale per aggiungere tasselli fondamentali alla ricostruzione dei fatti.
Le ipotesi di reato formulate dalla Procura sono diversificate e delineano un quadro di potenziale responsabilità a più livelli. La madre, sopravvissuta al gesto e attualmente ricoverata in condizioni gravissime nel reparto di Neurochirurgia del Policlinico, è indagata per omicidio volontario. Secondo quanto trapela, la donna potrebbe non essere ancora a conoscenza della morte della sua bambina, un dettaglio che aggiunge ulteriore strazio alla vicenda.
Ma l’inchiesta si allarga a cerchi concentrici, cercando di capire se questa tragedia potesse essere evitata. Per questo, altre tre figure chiave nella vita della donna e della bambina sono state coinvolte. Il padre della piccola, lo psichiatra che aveva in cura la donna per una diagnosticata depressione post partum e il suo medico di base sono indagati per omicidio colposo in relazione a un possibile profilo omissivo.
La Procura, in sostanza, dovrà accertare se vi siano state eventuali negligenze, sottovalutazioni del rischio o omissioni da parte di chi avrebbe dovuto proteggere la donna e, di conseguenza, la sua bambina, conoscendo il suo grave e delicato stato di salute. Mentre la giustizia intraprende il suo doloroso percorso, la città resta attonita di fronte al dramma di una famiglia distrutta.
