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Separazione carriere: Musolino (Iv), riforma monca e zoppicante. Tensione in aula

- 18/06/2025
musolino senato
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(ANSA) – ROMA, 18 GIU – Il dibattito sulle pregiudiziali sul ddl sulla separazione delle carriere è iniziato subito con momenti di tensione nell’Aula del Senato.
Seduti ai banchi del governo ci sono i ministri Carlo Nordio, Luca Ciriani e Maria Elisabetta Casellati. Dopo l’illustrazione delle pregiudiziali effettuata da Andrea Giorgis (Pd), si è aperta la discussione, con l’intervento di un senatore per gruppo. Mentre Dafne Musolino, senatrice di IV e componente della Commissione affari costituzionali del Senato, stava illustrando la posizione di Iv, alcuni senatori della maggioranza si sono avvicinati ai banchi del governo, per conferire con i ministri, suscitando una prima protesta di Musolino e il successivo richiamo della
vicepresidente Anna Rossomando, che ha chiesto di evitare di andare a parlare con i ministri.
Poiché la scena si è ripetuta, Musolino e altri suoi colleghi di Iv, tra cui Ivan Scalfarotto, con veemenza hanno protestato, provocando vocii nell’emiciclo di assenso o dissenso alla protesta di Iv. Rossomando ha riportato la calma e il dibattito è ripreso.

Italia Viva non ha un rifiuto ideologico della separazione delle carriere, anzi, la considera un principio di civiltà e di modernità giuridica. Lo stesso Giovanni Falcone disse che ‘Disconoscere la specificità delle funzioni requirenti rispetto a quelle giudicanti, equivale paradossalmente a garantire meno la stessa indipendenza e autonomia della magistratura’. È una riforma che non è del
centrodestra, ma viene da lontano, da un progetto di riforma presentato dall’Unione camere penali nel 2017, per il quale furono raccolte ben 72 mila firme. Peccato che l’attuale maggioranza l’abbia peggiorato, rendendolo monco e zoppicante
“.
Lo ha detto nella sua dichiarazione di voto la senatrice di Italia Viva, Dafne Musolino, annunciando il voto contrario alle pregiudiziali di costituzionalità presentate da Pd, Avs e M5S, al disegno di legge costituzionale
per la separazione delle carriere dei magistrati.
“I due elementi che non convincono sono il sorteggio puro del Csm, come fosse l’estrazione del lotto e l’obbligatorietà dell’azione penale. Sono questioni che fanno perdere valore al testo e che abbiamo cercato di modificare con emendamenti, ma ci siamo scontrati – ricorda Musolino – con il muro
dell’immodificabilità. Un dogma che va superato nelle prossime due letture
“.

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