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Messina, senza economia, diventerà un enorme desolato parcheggio. E la ZTL sarà l’arma finale contro l’economia cittadina

- 01/12/2024
quinto piano parcheggio Cavallotti

Parcheggi – Parafrasando un iper ottimista slogan di una campagna elettorale, oggi Messina non è diventata “bella, protagonista e produttiva” ma risulta abbrutita e senza economia.

E’ una fissazione. Parcheggi, parcheggi, parcheggi… Ovunque ci sia spazio, ovunque un fazzoletto di terra sia libero. Anche multipiano, fino a svettare, enorme, un silos anonimo quanto un casermone del ventennio che, se da un lato testimonierà il passaggio dell’era Basiluca, dall’altro opprimerà la vista, annichilerà ancora di più l’ormai tradizionale bruttezza urbana di Messina. Mentre a Catania si pubblica un bando per un parcheggio interrato, proprio per non avvelenare e ammorbare la città dall’inquinamento visivo di casermoni orribili, a Messina l’orientamento è “svettare” a tutti i costi, “imponenti”, ma più ingombranti, con una struttura di ben cinque piani fuori terra, della quale, per la verità, si narra in cittòà ormai come l’ennesima leggenda metropolitana. Si perché quando siparlò di chiudere il Viale San Martino per farlo diventare un’isola pedonale sprovvista di qualsiasi contenuto, lo si fece con la promessa di costruire questo obbrobrio urbanistico e multipiano. Restò però una promessa, una delle tante sempre annunciata, corredata di splendidi rendering, come anche oggi, sempre rimandata e poi mai realizzata. Forse ne resteranno solo rendering monocolore che già suscitano ansia e claustrofobia solo a guardarli, o magari, senza farsi sfuggire ancora una volta i fondi, potrebbero anche realizzarsi. La speranza è che non restino solo macerie come quelle di un I-HUB anche quello annunciato, renderizzato, più volte finanziato ma mai realizzato. Sulla sua area rimangono le macerie di quello che c’era prima.

Il rischio, anzi è quel che sta accadendo, è che sotto casermoni come questi, come il parcheggio “fosso”, o “pisciatoio” se preferite, rimarranno solo botteghe chiuse a testimonianza di un commercio e di un’economia al collasso. Qualcuno dovrebbe dire all’assessore Mondello, al sindaco ed alla Amministrazione comunale, che a Messina non viviamo di parcheggi. Che Messina si sta svuotando, sta perdendo giovani che non torneranno perché “Messina sta morendo”, priva di qualsiasi iniziativa concreta che possa dare impulso ad un’economia persino presa in giro dai falsi “guru” che promettono “contatti con aziende primarie”. Sbaraccata la fiera dell’ottimismo, dei “summit” a pagamento, però, rimane quel vento desolato di scirocco che soffia sulle macerie al porto di Messina, dove tutti hanno dimenticato i fondi persi, le promesse non mantenute. Magari anche qui si farà un bel parcheggio.

Parafrasando un iper ottimista slogan di una campagna elettorale, oggi Messina non diventata “bella, protagonista e produttiva” ma risulta abbrutita e senza economia. Piena di parcheggi, anche dove non servono, spacciati per “interscambio”, che hanno drenato fondi e risorse. Così se, domani, ad un messinese venisse chiesto cosa ricorda del periodo di gestione del Sindaco Basile, di certo risponderà “i parcheggi”, vero simbolo dell’architettura produttiva di Messina. La speranza? E’ che non si dia l’ultimo colpo di grazia all’economia chiudendo il centro n una improbabile e presuntuosa ZTL che davvero sarebbe un colpo di pistola alla tempia per una città che commercialmente è alla frutta.

Soluzioni e proposte? Per non far morire Messina, per far rimanere i giovani, secondo la filosofia di quanto illustrato, qualcuno dell’amministrazione Basile magari pubblicherà un bel concorso per “parcheggiatori”, perché, ad oggi, l’unica concretezza di questa governance telecomandata, sono, rimangono e rimarranno solo… i parcheggi.

Parcheggio interscambio Fondo Fucile 2