Una carica batterica rilevata “nel punto di consegna in entrata comunale (il contatore di AMAM), superiore ai limiti e riferibile alla presenza di Pseudomonas aeruginosa“. E’ il risultato delle analisi effettuate dalla Kestrel s.r.l., laboratorio di analisi incaricato dall’avvocato Pippo Trischitta, in qualità di amministratore del grande condominio di Messina Sud, Complesso Peloritano composto da 14 palazzine.
In particolare le analisi accertano la presenza del microrganismo secondo la “conta batterica totale a 37° e colimetria a 37° oltre i limiti stabiliti dal decreto legislativo del 23 febbraio 2023”. Stessa presenza è rilevata anche all’uscita della cisterna autoclave e “in alcuni tratti della rete idrica condominiale”, anche qui oltre i limiti.
La presenza del batterio ha indotto l’avvocato Trischitta a invitare/consigliare “di utilizzare l’acqua dell’impianto condominiale solo per fini di scarico dei sanitari e di ‘bollirla’ prima di essereutilizzata per tutti gli altri usi domestici destinati al consumo umano come preparazioni di cibi, bevande e lavarsi. Di usufruire dell’acqua dell’autobotte disponibile all’interno del condominio”.
Cos’è la Pseudomonas aeruginosa
I microrganismi appartenenti alla specie Pseudomonas Aeruginosa sono batteri aerobi a forma di bastoncello molto diffusi in acque superficiali, suoli, vegetazione e in particolare in tutti gli ambienti umidi. Pseudomonas Aeruginosa ha una grande capacità di adattamento, si moltiplica molto velocemente nel range di temperatura compreso tra 4 e 42 °C ed è resistente alle normali concentrazioni di disinfettanti utilizzate per la potabilizzazione dell’acqua. Questo spiega perchè è probabile trovare questo microrganismo ogni qual volta si presentano condizioni di stagnamento dell’acqua, come in serbatoi, piscine, dispositivi rompigetto e impianti domestici di trattamento dell’acqua potabile, dove può raggiungere anche concentrazioni elevate, soprattutto in presenza di biofilm.
Negli erogatori d’acqua potabile lo sviluppo di Pseudomonas può essere dovuto ad un utilizzo prolungato degli elementi filtranti, alla presenza di zone dove l’acqua può stagnare, come negli interstizi degli OR, delle elettrovalvole e dei pressostati, ma anche a fenomeni di retrocontaminazione, ovvero alla carica batterica ambientale che risalendo dai punti di erogazione può colonizzare il dispositivo.
Va precisato che la Pseudomonas nell’acqua NON costituisce un rischio per la salute dei soggetti sani, anche perché le dosi necessarie a questo batterio per produrre malattie gastroenteriche sono elevatissime (dell’ordine di 1 miliardo UFC), mentre la sua presenza può rappresentare un potenziale rischio per la salute per i pazienti con basse difese immunitarie negli ambienti ospedalieri.
LA POTABILITA’ DELLA RETE IDRICA
La questione pone, però il problema dello stato della potabilità della rete idrica messinese, posta in dubbio dopo l’immissione dell’acqua proveniente dai pozzi di Briga senza il benestare da parte dell’ASP di Messina. Un atto sul quale ancora pesa una grossa spada di Damocle sul cappo del Sindaco Basile e della sua Amministrazione.
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