RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Come ogni anno noi famiglie siamo in attesa di conoscere quale sia la data di attivazione del servizio di refezione scolastica, gestita dal Comune. La Scuola – rammentiamo a noi stessi è un’istituzione destinata all’educazione e all’istruzione di studenti e allievi – inizia nella prima metà di settembre e come ogni anno siamo in attesa, ad ottobre, di comprendere se e quando partirà il servizio di refezione scolastica che andrebbe programmato e previsto con largo anticipo rispetto all’inizio delle attività scolastiche.
Siamo qui a scrivere perché non comprendiamo le ragioni per le quali tra l’inizio dell’anno scolastico e l’applicazione del tempo pieno ci sia sempre un lasso di tempo, una sorta di
limbo, tra le tre e le quattro settimane in cui i nostri figli non possono usufruire di un loro legittimo diritto fondamentale.
Ora, speriamo comprendiate che tali ritardi ogni anno gravano su noi genitori e
di riflesso anche sui nostri figli, che si vedono stravolti tra turni/permessi/congedi e ogni opzione possibile derivante dai nostri impegni lavorativi.
Il problema che ci affligge da diverse settimane, e che si ripete tutti gli anni, è l’incertezza sulla reale data di avvio del tempo pieno (ore 8-16) nelle scuole pubbliche della città.
Non vogliamo credere a chi ci dice che in una scuola paritaria del centro cittadino il servizio di
refezione scolastica, sempre gestito dal Comune, sia già partito, perché questo significherebbe una disparità di trattamento e la considerazione che i diritti dei bambini non siano universali ed egualitari per tutti i cittadini di Messina.
Ci sembra alquanto illogico che l’amministrazione comunale non riesca a espletare la gara d’appalto prima, e non dopo, l’inizio delle attività scolastiche. Questo ci risulta difficilmente comprensibile, e francamente facciamo fatica a rispondere agli interrogativi continui posti dai nostri figli rispetto all’inizio effettivo della loro normale attività scolastica. Noi che chiediamo ai bambini di essere puntuali nelle scadenze scolastiche troviamo al quanto paradossale dover loro dire che rispetto ad altri coetanei il loro sacrosanto diritto a godere di tale servizio subisce un ritardo a causa di motivazioni che non conosciamo e che non riusciamo a comprendere.
Non siamo utopistici nel chiedere che gli orari scolastici siano chiari e che ci venga fornita una data certa per l’attivazione del servizio mensa, “possibilmente” coincidente con l’inizio delle attività scolastiche.
Per noi famiglie la scelta del tempo pieno non è un’opzione ma nasce da una esigenza derivante dal dover conciliare lavoro e famiglia. Molti di noi non hanno la disponibilità di familiari che possano occuparsi della cura dei nostri figli, e molti ancora non posso farsi carico delle spese per affidare i figli a un servizio privato. Per tutti noi, però, la scuola pubblica è una garanzia di qualità e ne riconosciamo l’importanza che essa svolge per la crescita dei nostri figli, che saranno i futuri cittadini di questa città.
I genitori degli scolari iscritti alle classi a tempo pieno della scuola pubblica della città
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