Nota stampa Circolo Pickwick
Il 6 giugno 2024 si svolgerà nel Tribunale di Messina la prima udienza del processo a carico di tre membri del Circolo Pickwick, accusati di gravi reati dall’oggi comandante della polizia urbana Giovanni Giardina e dall’ispettore capo Cosimo Peditto quali parti offese per i fatti di piazza Lo Sardo del 31 ottobre 2021, culminati nel tentativo di sequestro dei libri esposti sulle bancarelle. ( vedere su YOU TUBE avocazione. pickwick).
La denuncia dei due vigili urbani, convertiti al carisma dell’allora sindaco Cateno De Luca, che, come dimostra la diretta sul suo profilo on line immediatamente dopo la ritirata da piazza Lo Sardo, opportunamente segnalata come minatoria al prefetto, dottoressa Cosima Di Stani, dal Circolo Pickwick con lettera del 4 novembre, ha ispirato la versione accusatoria, priva di qualsiasi elemento probatorio e sconfessata dai video dei presenti, tuttavia accolta dal pubblico ministero in fede del ruolo istituzionale dei due querelanti, i quali si dimenticano di essere a conoscenza del carattere comunitario del Circolo Pickwick, pubblicamente a più riprese ribadito, e della legittimità della sua attività, attestata da mesi di pacifico e indisturbato svolgimento con la partecipazione dei cittadini, pretende di rivendicare alla polizia urbana un’incondizionata facoltà di eseguire sequestri, benché sia regolata per i casi urgenti dagli articoli 57, 321, 354 del codice di procedura penale, poiché i provvedimenti di sequestro sono di competenza del magistrato.
L’indignata opposizione della comunità dei lettori al tentativo di un atto illecito è stata trasformata dalla mentalità autoritaria del sindaco De Luca e del suo seguito in un attacco eversivo ad un provvedimento di emergenza, insieme preventivo di una meccanica emulazione criminale e repressivo degli illeciti interessi privati dei tre denunciati, i quali, protestando più degli altri, avrebbero ammesso la loro colpevolezza in concorso.
A compimento di una ostentata macchinazione, l’insoddisfazione per i tempi indefiniti della denuncia del 4 novembre ha trovato ristoro il 7 e l’8 novembre nel piacere della punizione al più disubbidiente con i video anonimi della gogna mediatica e con il sopruso della sospensione del ritiro dei rifiuti lunga tre mesi.