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Teatro di Messina: Gonciaruk, “uomo delle stelle”, incanta gli studenti con lo spettacolo dell’universo

- 16/12/2022

Qual è lo spettacolo più affascinante e misterioso che si possa immaginare? Quale più grande se non l’universo?

E l’universo, appunto, è il personaggio principale dello spettacolo/monologo “Figli delle Stelle” di un’ora e mezza di Daniele Gonciaruk, al Teatro Vittorio Emanuele di Messina, universo del quale, da solo sul palcoscenico, riesce a dipanarne la trama intricata e per certi versi ostica da comprendere per le tante teorie controverse.

Tutto si svolge con la semplice arguzia della didattica spettacolo che ha come grande e nobile obiettivo interessare e coinvolgere il pubblico. Un pubblico non certo facile, quello del Vittorio Emanuele, composto in tre giornate da studenti delle scuole messinesi. Eppure, con l’uso magistrale di musica, colpi ad effetto e bravura da attore d’esperienza, Daniele Gonciaruk non solo strappa l’interesse e, cosa ben più difficile, il silenzio del giovane uditorio, ma ne conquista il coinvolgimento.

Partendo dalle origini dell’universo, Gonciaruk ne ripercorre la storia giungendo fino alle ipotesi scientifiche di un futuro probabile non solo dell’universo ma di noi stessi, cogliendone quell’aspetto filosofico e appassionato di chi è innamorato della natura, del creato, di ciò che ci circonda e che va visto con gli occhi del cuore, dell’anima e quindi profondamente rispettato e difeso. Un’ora e mezza di spettacolo agli occhi degli studenti che diventa una lezione “americana” in stile “Attimo fuggente” con un attore docente che lascia il segno prima nel cuore e poi nella mente e nella memoria di chi vi ha assistito.

Bravo Daniele Gonciaruk nella scelta dei tempi, dei toni e delle pause che fanno di “Figli delle Stelle” un’opera teatrale e didattica esemplare per chi vede nel teatro non solo l’obiettivo di divertire e coinvolgere ma anche quello di formare, senza la presunzione di “insegnare”.