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Giugno

Città Metropolitana, VIDEO: Pietrafitta “la nomina della dirigente Vinci è nulla?” Se avesse ragione, tutti gli atti firmati da maggio sarebbero carta straccia.

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Una bomba politica e amministrativa scuote Palazzo dei Leoni. Il consigliere Pietrafitta solleva il caso sulla validità dell’incarico a Tiziana Vinci, nominata da Basile prima dell’insediamento del consiglio. E il Sindaco Metropolitano si trova a presiedere un’assemblea che processa le sue stesse decisioni.

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MESSINA – C’è un cortocircuito istituzionale, politico e forse anche un po’ schizofrenico in corso alla Città Metropolitana di Messina. E al centro del palco, nel doppio e scomodissimo ruolo di accusato e arbitro, siede il Sindaco Metropolitano Federico Basile. La miccia è stata accesa dal consigliere Carmelo Pietrafitta, sindaco di Mazzarrà, durante l’odierna seduta del Consiglio Metropolitano, la prima, e riguarda una poltrona pesantissima: quella di dirigente della Direzione “Servizi Finanziari e tributari”, occupata dalla dottoressa Tiziana Vinci.

La questione, tagliente come una lama, è semplice: quella nomina è valida?

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Tutto nasce il 5 febbraio 2025. In quel periodo, il nuovo consiglio metropolitano non si era ancora insediato e il sindaco Basile, agendo in piena autonomia, “faceva il bello e il cattivo tempo”. Con un atto di indirizzo fiduciario, basato sull’articolo 110 del Testo Unico degli Enti Locali, conferisce l’incarico dirigenziale alla dottoressa Vinci. Una nomina, appunto, legata a un rapporto di fiducia personale, possibile in assenza di un organo di controllo politico.

Ma il 7 maggio di quest’anno lo scenario cambia radicalmente: si insedia il nuovo consiglio metropolitano. Ed è qui che, secondo Pietrafitta e altri consiglieri che lo sostengono, la favola finisce. La legge che ha ridisegnato le Province, citata con precisione dal consigliere Pietrafitta, parlerebbe chiaro: dal momento dell’insediamento dell’assemblea, quella nomina fiduciaria perde ogni efficacia. Doveva essere revocata, azzerata.

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Le conseguenze, se la tesi fosse confermata, non sarebbero un semplice grattacapo burocratico, ma un vero e proprio cataclisma amministrativo. Ogni singolo atto, delibera, mandato di pagamento o documento fiscale sottoscritto dalla dottoressa Vinci dal 7 maggio ad oggi sarebbe affetto da totale nullità. Un potenziale buco nero legale e contabile che paralizzerebbe l’ente.

Di fronte a una contestazione così grave, è andato in scena il teatro dell’assurdo. Federico Basile, nella sua veste di Presidente del Consiglio Metropolitano, ha dovuto accogliere l’istanza e dare la parola a chi, di fatto, stava mettendo sotto accusa Federico Basile, il Sindaco Metropolitano che quella nomina l’ha firmata. Per districarsi da questo ruolo impossibile, ha passato la palla alla Segretaria Generale, la dottoressa Rossana Carrubba.

basile sindaco e presidente del consiglio

La sua risposta? Un articolato, complesso e dottissimo viaggio nella storia della legislazione che, però, ha girato attorno al punto senza mai centrarlo, senza risposte esaustive e definitive. Un intervento, pertanto, che non ha convinto nessuno in aula. Per il consigliere Pietrafitta, la legge è lapidaria e non si presta a voli pindarici interpretativi.

Ora la patata bollente torna nelle mani di Basile. Che farà il sindaco-presidente? Ammetterà l’errore, revocando l’incarico e aprendo una rischiosa fase di verifica su due mesi di atti finanziari? O tirerà dritto, rischiando di governare l’ente con una spada di Damocle legale pronta a cadere da un momento all’altro? La prima seduta ha solo scoperto il vaso di Pandora. La questione verrà ripresa e, si spera, discussa e corredata di risposte concrete e definitive durante la prossima seduta di Consiglio. Insomma la guerra politica e legale è appena iniziata.

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