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Tragedia aerea in India: Dreamliner si schianta dopo il decollo. Oltre 290 morti, un solo sopravvissuto

- 13/06/2025
air india crash

Il volo Air India per Londra è precipitato un minuto dopo essere partito da Ahmedabad. Si indaga su un guasto meccanico o un errore umano: nel mirino la posizione dei flap. Il racconto del superstite: “Un forte rumore, poi lo schianto”.

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AHMEDABAD – Una palla di fuoco, poi il silenzio irreale rotto solo dalle sirene. L’India si è svegliata oggi nel dolore per una delle peggiori tragedie aeree della sua storia. Nella giornata di ieri, un Boeing 787 Dreamliner di Air India è precipitato e si è incendiato in un’area residenziale di Ahmedabad, un minuto dopo il decollo, provocando una strage. Il bilancio, ancora provvisorio, è catastrofico: oltre 290 vittime, tra i passeggeri e le persone a terra. A bordo del volo AI171, diretto a Londra Gatwick, c’erano 242 persone (230 passeggeri e 12 membri dell’equipaggio). Miracolosamente, una di loro è sopravvissuta.

Le possibili cause: nel mirino un guasto o un errore Mentre le squadre di soccorso continuano a operare tra le macerie fumanti della residenza della facoltà di medicina, dove il jet si è schiantato, gli investigatori hanno già formulato le prime ipotesi. In assenza di prove di un impatto con volatili (birdstrike), l’attenzione della Direzione Generale dell’Aviazione Civile indiana (DGCA) si concentra su due scenari principali: un grave guasto meccanico o un errore umano.

Air India Dreamliner no flaps
Air India Dreamliner no flaps

La teoria più accreditata al momento riguarda un problema alle parti mobili delle ali. In particolare, i flap sarebbero sotto stretta osservazione: dai primi video amatoriali analizzati, non sembravano essere nella posizione corretta per la fase di decollo, un’anomalia che potrebbe aver impedito al velivolo di prendere quota e ai motori di sviluppare la potenza necessaria. La scatola nera e il registratore di voci in cabina, una volta recuperati, saranno cruciali per confermare o smentire questa pista.

Gli ultimi istanti del volo e il racconto del sopravvissuto Secondo il sito Flightradar24, il segnale del Boeing si è interrotto pochi secondi dopo il decollo, avvenuto alle 13:38 ora locale di ieri, mentre viaggiava a 322 km/h. La DGCA ha confermato di aver ricevuto una chiamata di emergenza dal comandante Sumeet Sabharwal, un pilota con oltre 8.000 ore di volo, un istante prima che ogni comunicazione si interrompesse.

L’unico sopravvissuto, Vishwash Kumar Ramesh, 40 anni, cittadino britannico seduto al posto 11A, ha fornito una testimonianza drammatica all’Hindustan Times: «Trenta secondi dopo il decollo, c’è stato un forte rumore e poi l’aereo si è schiantato. È successo tutto così in fretta». L’uomo ha riportato diverse lesioni ma è vivo. Suo fratello Ajay, 45 anni, che viaggiava con lui, non ce l’ha fatta. La maggior parte delle vittime a bordo erano cittadini indiani (169) e britannici (53).

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