
In una dura nota inviata ai vertici del Comune, UIL FPL e SILPOL denunciano il mancato pagamento delle spettanze 2024 e la mancata pubblicazione della graduatoria delle progressioni 2023, che secondo indiscrezioni “sarebbe pronta da tempo”. Nel mirino l’inefficacia di un sollecito del Direttore Generale, ignorato dai dirigenti.

MESSINA – Tensione alta a Palazzo Zanca tra i sindacati e i vertici amministrativi. Con una nota dai toni durissimi, inviata al Sindaco, al Direttore Generale, alla Segretaria Generale e al Ragioniere Generale, le sigle UIL FPL e SILPOL hanno denunciato i “ritardi ingiustificabili” nel pagamento del salario accessorio 2024 e nella pubblicazione della graduatoria per i differenziali stipendiali del 2023 (le ex Progressioni Economiche Orizzontali).
Una situazione che, secondo i sindacati, si protrae da troppo tempo e che segue una precedente segnalazione, datata 6 maggio, rimasta inascoltata. “Tali inammissibili indugi,” scrivono UIL FPL e SILPOL, “oltre a minare le corrette relazioni Sindacali e gli accordi sottoscritti, non fanno altro che dare spazio a disparate notizie ufficiose che lasciano nel limbo i lavoratori e, giustamente, gettano discredito sull’Amministrazione che non è capace di mantenere gli accordi contrattuali nei confronti dei propri dipendenti“.
Al centro della polemica finisce anche l’apparente inefficacia delle disposizioni interne all’ente. I sindacati citano infatti un sollecito dello stesso Direttore Generale, datato 30 aprile 2025, con il quale si invitavano i dirigenti comunali a procedere con gli atti di liquidazione del salario accessorio entro la data del 15 maggio. Un termine ampiamente disatteso. “Se il sollecito non ha ancora sortito gli effetti previsti,” avvertono i sindacati, “finirebbe per essere interpretato come un mero atto dilatorio”.
Particolarmente critica è la questione relativa alla graduatoria delle progressioni stipendiali per l’anno 2023. Un provvedimento atteso da centinaia di dipendenti, che arriva “dopo sei mesi dal bando”. I sindacati rinnovano l’invito al Direttore Generale a procedere con la pubblicazione, sottolineando un’indiscrezione che, se confermata, sarebbe gravissima: “le notizie ‘ufficiose’ che si rincorrono dicono che la stessa è pronta da tempo”.
La lettera si conclude con la richiesta di un “urgente riscontro”, mettendo di fatto l’Amministrazione di fronte alle proprie responsabilità. La palla passa ora ai vertici di Palazzo Zanca, chiamati a dare risposte concrete per sbloccare le spettanze dovute ai lavoratori e per chiarire i motivi di ritardi che i sindacati non sono più disposti a tollerare.
