
La gestione di ATM tra bonus discussi, percorsi di carriera e la politica, interrogativi sulla compatibilità della dirigenza: un intreccio che attende risposte.

Messina – Da tempo emergono, su denuncia dei sindacati, scenari che dimostrerebbero pratiche di gestione della cosa pubblica discutibili che emergono dalla conduzione dell’ATM, l’Azienda Trasporti di Messina. Dubbi che pesano e si addensano sulle premialità, sul sistema degli avanzamenti di carriera, e, adesso, anche sulla presunta corrispondenza tra le premialità e i versamenti a sostegno di “Sud Chiama Nord”. Un quadro di ipotizzati favori, ricompense e nomine strategiche? Sorgono seri interrogativi e la necessità di approfondimenti da chi di dovere.
Il Sospetto Legame tra Bonus Aziendali e Contributi al Partito
Al centro delle attenzioni, c’è la questione dei bonus da 10.000 euro elargiti con criteri definiti “in fiducia” – e quindi non legati a obiettivi di produttività chiaramente predefiniti ed effettivamente raggiunti e rendicontati – solo ad alcuni dipendenti ATM. A tal proposito, a destare perplessità è la circostanza che almeno quattro di questi dipendenti, poco prima di ricevere la premialità, avrebbero versato contributi volontari, per cifre variabili tra 500 e 5000 euro, a “Sud Chiama Nord”, il partito, fondato da Cateno De Luca, riferimento politico dell’attuale amministrazione comunale di Federico Basile e delle figure dirigenziali nominate nelle sue partecipate. La sequenza temporale – prima il contributo al partito, poi il bonus dall’azienda pubblica – alimenta dubbi su una possibile correlazione che andrebbe chiarita, sebbene formalmente si tratti di atti distinti.

Ciò emerge dalla lettura dei tabulati, pubblici per legge, dei contributi volontari versati a Sud chiama Nord da nomi che appartengono a dipendenti ATM, poco dopo destinatari di bonus e premialità annuali di non poco conto. Tra loro anche figure dirigenziali della municipalizzata, sia della precedente che dell’attuale gestione, che sarebbero o sarebbero state tra i sostenitori finanziari del partito.
Si potrebbe trattare di un modello secondo cui risorse provenienti da un’azienda pubblica, attraverso le retribuzioni e i premi dei suoi dipendenti e dirigenti, finiscono per sostenere una specifica forza politica? È lecito chiedersi se quanto accertato dai sindacati siano fatti che possano configurare un “modello Messina” e se tutto ciò sia regolare.
Il Percorso delle nomine ed il “cerchio magico”: il caso Campagna

Le nomine di Presidenti e di componenti dei consigli di amministrazione delle partecipate comunali di Messina, e oggi anche di Taormina, da tempo si decidono attingendo ad un ristretto cerchio magico che orbita sempre all’interno, o nelle immediate vicinanze, del partito Sud chiama Nord.
Tra tutti spicca l’esempio dell’ex Direttore Generale di ATM, Giuseppe Campagna, che non appena ha lasciato l’incarico in ATM (ora guidata dall’Avvocato Carla Grillo), ha ottenuto, quasi contestualmente, la nomina a Direttore Generale della Città Metropolitana di Messina e quella di Presidente di ASM Taormina, partecipata comunale per il trasporto pubblico e dei rifiuti della città dello Jonio. Un insieme di incarichi che solleva interrogativi sulla concentrazione di ruoli e sulle logiche di nomina all’interno della sfera pubblica locale. Ovviamente non entriamo, in questo caso, sulla opportunità o meno di creare queste partecipate a Taormina.
Fondazione Taormina e Patrimonio Taormina

Altro esempio sono le nomine del CDA per la Fondazione Taormina, all’interno della quale il Sindaco De Luca ha nominato Valeria Brancato presidente, che ricopre contestualmente la funzione di addetto stampa di Sud chiama Nord e del Sindaco di Messina, Federico Basile. O quella di Massimo Brocato a presidente della Patrimonio Taormina, altra azienda partecipata, clone della Patrimonio Messina. Brocato è stato già esperto e rimane “alter ego” del Sindaco De Luca.
I “casi” Bonasera e Franza, da ATM ad esperte PNRR

A questi casi recenti si aggiungano anche le nomine, ad esempio, di Loredana Bonasera e Alessandra Franza quali esperte “da destinare al supporto dell’attività di progettazione per l’attuazione territoriale delle politiche di coesione 2021/2027 della Regione Siciliana”. Bonasera e Franza si erano appena dimesse dal CDA di AMAM (a dicembre 2024) a causa della imperversante crisi idrica. Poco dopo, a gennaio di quest’anno, per loro è arrivata la nuova nomina. Anche Bonasera e Franza erano state contributrici volontarie di Sud chiama Nord nel mese di dicembre.
Ci si interroga, pertanto, se tali decisioni, se le nomine a ruoli apicali, rispondano sempre a criteri di ottimizzazione gestionale, effettiva meritocrazia o se riflettano altre dinamiche.
La presidente di ATM anche DG: l’Ordine degli avvocati, Carla Grillo e le questioni di compatibilità

L’Avvocato Carla Grillo con il suo doppio incarico di Presidente del CDA e di Direttrice Generale facente funzioni, contribuisce a far emergere non poche perplessità circa una potenziale incompatibilità con l’esercizio della professione forense. I regolamenti dell’Ordine degli Avvocati pongono infatti limiti alla contemporanea assunzione di ruoli esecutivi in aziende, specialmente se dotati di poteri di firma e gestione. Si tratta di norme volte a garantire l’autonomia della professione e a prevenire conflitti d’interesse. Sarebbe quanto mai opportuno un chiarimento su questo punto al fine di dissipare ogni dubbio e di non incorrere nel rischio, qualora fosse incompatibile, di nullità degli atti finora firmati dalla Grillo quale DG facente funzione. A tal proposito, voci di corridoio, riferiscono di un procedimento in atto all’interno dell’Ordine degli avvocati di Messina volto proprio a fare chiarezza in merito, anche nell’interesse della stessa Grillo, oltre che dell’azienda e dei cittadini messinesi che, non dimentichiamolo, sono i reali proprietari di ATM
Le Preoccupazioni dei Sindacati e l’Attenzione della Cittadinanza

I sindacati ORSA, Faisa Cisal e Fit CISL hanno espresso da tempo forti critiche sui metodi di assegnazione dei bonus e su una gestione che percepiscono come poco trasparente. Parallelamente, la cittadinanza osserva con attenzione queste vicende che toccano la gestione di fondi pubblici e servizi essenziali. Anche il Consiglio Comunale, con i consiglieri Alessandro Russo e pochi altri, hanno invocato maggiori controlli, chiesto risposte ed il riallineamento del controllo analogo. L’impressione che decisioni cruciali possano essere influenzate da logiche di appartenenza, piuttosto che da puro merito e trasparenza, genera legittima preoccupazione.
Necessità di Chiarezza: Interrogativi Aperti
Messina necessita di una gestione pubblica improntata alla massima trasparenza e all’esclusivo interesse dei cittadini, lontana da ogni ombra di parzialità. Una maggiore chiarezza su queste vicende è fondamentale per preservare la fiducia nelle istituzioni. Chi deve operare approfondimenti ai fini di trasparenza e chiarezza, nelle opportune sedi, provveda a compierli.
