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A rischio centinaia di lavoratori ex Gicap: Cgil Filcams Messina proclama sciopero e protesta in Prefettura domani (17 aprile)

- 16/04/2025
cgil filcams

Alle 9.30, lavoratori e lavoratrici scenderanno in piazza per rivendicare il loro futuro occupazionale alla luce del concordato preventivo in corso di definizione. Chiesta audizione di Commissione Lavoro all’Ars e incontro al Mimit

MESSINA (16 apr) – Fortissima preoccupazione per centinaia di lavoratori e lavoratrici della rete vendita dell’azienda ex Commerciale Gicap, che sta espletando una procedura di concordato preventivo, al Tribunale di Messina dal 2019, e ha già comportato un restringimento del suo perimetro e una contrazione dell’occupazione: la Cgil Filcams di Messina, guidata dalla segretaria generale Giselda Campolo, scende in campo con un sciopero contestuale ad un sit-in di fronte alla Prefettura di Messina, in programma domani (giovedì 17 aprile) alle  9.30, che segue la proclamazione dello stato di agitazione inviata gli organi competenti e accompagnata da una richiesta dettagliata di audizione nella V Commissione Lavoro all’Ars e di un incontro al Mimit ministero delle Imprese e del Made in Italy. 

“La previsione è quella di poter vendere la rete oggi composta da 38 punti vendita (al momento a marchio Ard e MaxiSconto) ai fini della conclusione del percorso concordatario – spiega  Campolo – nella fase attuale si prevede una frammentazione della rete che si profila con la proposta di acquisto effettuata da Ergon per 20 punti vendita e il tentativo di vendere, anche singolarmente, tramite gare pubbliche gli altri 18 negozi. Non possiamo esimerci dall’esprimere forte timore per la situazione descritta che rischia di mettere in serio pericolo centinaia di famiglie nel messinese, rischiando di trasformarsi in una macelleria sociale”. 

L’assenza di una prospettiva di continuità e di tenuta occupazionale infatti per i 18 punti vendita impone di chiedere alle parti coinvolte, nei loro rispettivi ruoli e con le rispettive competenze istituzionali e non, l’attivazione di una concertazione utile a costruire una soluzione adeguata alla salvaguardia di tutti i dipendenti coinvolti in una annosa ormai procedura. “Persone che si sarebbero aspettate di trovare stabilità dopo il loro pericolante e sacrificato percorso lavorativo – continua la segretaria generale – e, al contrario, si trovano ancora una volta e, con conseguenze più gravi, a pagare le spese, insieme alle loro famiglie spesso monoreddito, di scelte datoriali sulle quali non hanno mai potuto influire. Parliamo di lavoratrici e lavoratori con una anzianità di servizio importante, che rischiano di essere espulsi dal mercato del lavoro o, nei casi più fortunati, di subire un impoverimento grave della retribuzione, soprattutto considerato il tessuto economico e produttivo che il loro comparto vive nel messinese, con tutte le ricadute sociali che ci comporterebbe”.

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