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Mili, Pezzolo, Bisconte, Zafferia… cronaca annunciata di un territorio abbandonato, mentre si continua a costruire parcheggi e a restringere le strade

- 02/02/2025
zafferia

Piove “Governo ladro”! Piove e si riempiono gli alvei dei torrenti e dei fiumi. L’acqua si riprende quel che a Messina, come ovunque, l’uomo ha tolto, o almeno aveva creduto di aver tolto, incanalato. Ma quel che è peggio e, soprattutto, più rischioso è che con l’acqua cadono giù a valle terra, pietre, vegetazione sradicata. E’ il dissesto idrogeologico con il quale nessun territorio, come anche quello messinese, farà mai conti abbastanza. E’ quanto già più volte era stato detto da esperti come il già direttore del Genio Civile di Messina Gaetano Sciacca, ma che, se vogliamo dirla tutta, è sotto gli occhi di tutti. A Messina si guarda al centro città, al “salotto buono”, si abbellisce, si riempie di parcheggi anche in concomitanza con i pericolosi terrenti “tombati”, coperti. L’azione peggiore che si possa fare ad un fiume o ad un torrente. Soprattutto se le infrastrutture sotto stanti non sono all’altezza di convogliare il volume di acqua ben diverso oggi a causa dei cambiamenti climatici. Ancor peggio se non si interviene sui declivi di monti e colline che non hanno più la garanzia di vegetazione sufficiente a garantire che robuste radici possano trattenere il terreno che, inevitabilmente, scivolerà giù a valle. Insomma il nostro territorio, come Giampilieri ha, purtroppo, insegnato con le sue vittime, ha necessità di interventi e di essere posto in sicurezza con investimenti. Messina è circondata da colline instabili e da alvei non sufficientemente curati. Zafferia ne è un esempio. Gli abitanti di Pezzolo, di Bisconte, di Mili e, come detto, di Zafferia, conoscono perfettamente il fronte dell’acqua e terra e la sua devastante invadenza. Mentre al centro si litiga per l’isola e per i parcheggi, in periferia le colline rischiano di venire giù. Ad ogni pioggia.

sciacca