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ATM denuncia un dipendente ma, ancora una volta, perde in Tribunale e le spese le pagano i messinesi…

- 16/01/2025
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Nota stampa Sindacati ORSA, FIT-CISL e FAISA-CISAL

Ancora una volta la Legge bacchetta ATM S.p.A. e si conferma la gestione sommaria delle regole che vige all’interno delle mura aziendali. Nelle tante audizioni in sede di prima Commissione Consiliare del Comune di Messina, FIT CISL, FAISA CISAL e ORSA hanno più volte segnalato l’anomalia che vede l’Azienda Trasporti costantemente impegnata in Tribunale per provvedimenti disciplinari pretestuosi che il più delle volte si rivelano infondati.

Sorprende che il consistente impiego di denaro pubblico speso per gli “svarioni” del management aziendale, non abbia ancora attivato l’intervento del Sindaco, della Corte dei Conti e di tutte le Istituzioni competenti.

Questa volta è stata addirittura ATM S.p.A. a denunciare un Autista, accusato di aver arrecato un danno al bus e omesso di risarcire l’azienda. Il lavoratore aveva giustificato il sinistro dichiarando una disfunzione del sistema frenante ma l’azienda non ha voluto sentire ragioni. Ha applicato la sanzione disciplinare, 6 ore lavorative con relativa trattenuta in busta paga, e messo in mora il proprio dipendente, quantificando autonomamente il danno in 6.559,61
euro.
Il lavoratore, in modo del tutto evidente, non era nelle condizioni economiche di esaudire l’esosa richiesta risarcitoria e la vicenda è finita nelle aule del Tribunale del Lavoro di Messina con il malcapitato Autista difeso dall’Avvocato Daniele Antonio D’Orazio del foro di Messina. Il Giudice del Lavoro, Dott.ssa Graziella Bellino, con sentenza relativa al procedimento n.37/2024 R.G., ha rigettato il ricorso dell’azienda che, a prescindere dalle motivazioni che hanno causato il sinistro, ha applicato in modo errato la procedura contrattuale prevista per i casi di risarcimento. Ancora una volta si conferma l’evidente impreparazione della dirigenza aziendale che interpreta autonomamente le norme ma quando a stabilire le regole subentra il Tribunale, ATM S.p.A. il più delle volte ne esce soccombente.

In buona sostanza l’azienda ha colpevolmente travisato, ancora una volta, la normativa contrattuale, nella fattispecie l’art. 34 del CCNL Autoferrotranvieri che dispone un preciso iter per la richiesta di risarcimento a carico dei dipendenti che l’azienda ha palesemente violato, rendendo nulla e insostenibile la pretesa risarcitoria.

Il ricorso si è concluso con la condanna di ATM S,p.A. alla refusione delle spese giudiziali a favore del lavoratore, quantificata in 2694 euro.

Casi simili a quello descritto si verificano costantemente all’interno delle mura aziendali ma solo i lavoratori che si trovano nelle condizioni di pagarsi l’avvocato ricorrono a giudizi esterni, la maggioranza subisce passivamente.
Invece, il management di ATM S.p.A., nel peggiore dei casi, ne esce sempre economicamente illeso perché le cause perse dall’azienda le pagano i messinesi e nessun provvedimento disciplinare è previsto nei loro confronti, anche quando si dimostra in Tribunale che sono inadeguati al ruolo.

Sindacati ORSA, FIT-CISL e FAISA-CISAL

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