O è zuppa o è pan bagnato recita un vecchio adagio. Buono per molte evenienze della vita, il detto vale anche per i 127 milioni di euro di fondi Sviluppo e Coesione che il Comune di Messina, anzi l’Amministrazione Basile si è perduta strada facendo.
E’ una storia “lontana nel tempo” dice il Sindaco di Messina in un intervista rilasciata ad una testata locale, ma è anche recente, dolorosa e triste. C’è rimedio ai fondi scaduti entro il mese di dicembre 2022? Questo si vedrà ed è l’unica speranza che quest’amministrazione ha per salvare quel che la precedente ha fatto preparando progetti che c’è il rischio concreto che non vedranno mai la luce. Di certo c’è, però, che le dichiarazioni che sono seguite da parte del Sindaco Basile e che ancora oggi sostengono che “Non abbiamo mai perso fondi”, si coniugano poi con “è stata negata a noi la possibilità di riprogrammare le risorse”… Insomma come dire, appunto, o è zuppa o è pan bagnato.
Perché? Se l’impiego dei fondi prevede una scadenza, quella di dicembre 2022 riferendosi alla misura prevista dal 2020 (!), può intendersi di certo meno marchiana la giustificazione addotta dal presidente della Regione Renato Schifani, il quale sostiene che “Dal mio insediamento non c’è stato il tempo utile di procedere ad una obbligazione giuridicamente rilevante per poter confermare l’uso dei fondi”, che anche lui si è così perso. Basile come Schifani si adegua e sposa la stessa giustificazione, che però, nel suo caso, non regge.
Quest’amministrazione, quella messinese, si muove e opera, anzi maneggia fondi e progetta, da De Luca fino a Basile, fin dal 2018. Cioè ben prima che la misura Fsc 2020/2022 venisse varata. Quindi con tutto il tempo necessario per quanto meno affidare i lavori e contrarre così un’obbligazione concreta che avrebbe permesso di non perdere neanche un euro. Basile ha proseguito in continuità sempre con lo stesso, dal 2018, Salvo Puccio oggi DG del Comune di Messina, ma prima, con doppio incarico, anche della Città Metropolitana. E il duo di “super amministratori” non è stato in grado di salvare il lavoro compiuto fino a quel momento. Basile a tal proposito sostiene che “Nel momento in cui dobbiamo realizzare un’opera, il cronoprogramma si diliata. E, riguardo agli Fsc, la scadenza non è stata posticipata“. “Il cronoprogramma si… dilata”? Saremmo ben lieti che il Sindaco Basile spiegasse questa affermazione che non ha un senso logico: se si conosce la scadenza è la macchina amministrativa che deve adeguarsi e farsi trovare pronti entro la data prevista. Non certo l’ente erogante… Questo è un dato di fatto.
Per cui .. adesso? L’unico orizzonte a cui l’amministrazione Basile guarda è il PNRR come la panacea che potrebbe far rientrare dalla finestra progetti come la riqualificazione di Casa Serena, il fantasioso quanto economicamente improbabile I-Hub, per come e dove lo si immagina, ma soprattutto la Città del Ragazzo che prevede un centro vasto e complesso da costruire in circa un anno e mezzo… Tempi improbabili ed un enorme rischio: il PNRR non funziona come i Fondi Sviluppo e coesione. Se non si rispetta, infatti, il cronoprogramma i fondi PNRR non solo si perdono, ma si devono anche restituire gravando sul bilancio comunale, ovvero quello di tutti i messinesi… Di chi sarà, in questo malaugurato caso, la colpa? Del tempo perso a produrre meravigliosi rendering poi rivenduti fuori Messina come opere se non pronte, in via di realizzazione? La carta è carta…
Le risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione della programmazione 2021-2027
Per l’attuale ciclo di programmazione 2021-2027, il Fondo è stato rifinanziato per 75,8 miliardi di euro, al netto di 15,6 miliardi destinati al finanziamento di investimenti PNRR. Gli interventi saranno attuati utilizzando il nuovo strumento dell’ “Accordo per la coesione”, previsto in sostituzione del “Piano Sviluppo e Coesione” dal D.L. n. 124 del 2023, da definirsi tra il Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR e ciascun Ministro interessato ovvero tra il Ministro e ciascun Presidente di regione o di provincia autonoma.
Si rammenta, inoltre, che è stato deciso di anticipare nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) la programmazione nazionale del FSC 2021-2027 per un valore di 15,6 miliardi, per accelerare la capacità di utilizzo delle risorse e di realizzazione degli investimenti del PNRR. Tali risorse sono reintegrate nella disponibilità del Fondo su disposizione dell’art. 2 del decreto-legge n. 59/2021, che istituisce il cosiddetto Fondo Complementare, così da garantirne la piena addizionalità.
Ulteriori risorse sono state assegnate al Fondo :
– dall’art. 1, co. 75, legge di bilancio 2021 (legge n. 178/2020): 729,7 milioni di euro per il 2027;
– art. 77, co. 3, D.L. n. 73/2021: 200 milioni di euro per il 2021;
– art. 56, co. 1, D.L. n. 50/2022: 1.500 milioni di euro per il 2025.
Pertanto, la dotazione complessiva del FSC è pari a oltre 91,4 miliardi di euro.