Parco Aldo Moro a Messina, dalla richiesta di dissequestro che sarebbe stata autorizzata dal Tribunale di Messina, ad oggi risulta ancora “non pervenuto”. Le ultime notizie ritraggono l’area “verde scintillante” con un parco che non ha minimamente sofferto della crisi idrica della quale, invece i messinesi non possono dire ugualmente. La struttura costruita in fretta e furia, inaugurata in piena campagna elettorale e poi sequestrata dal Tribunale di Messina per la presenza di amianto, e che, dissequestrata doveva riaprire già a settembre di quest’anno, rimane ad oggi chiusa. Dovevano essere realizzati “in pochissimo tempo” dei non precisati lavori, una parte di competenza del Comune (“di poco conto”) ed un’altra di competenza dell’INGV che rimane proprietaria dell’area, ma ad oggi non si ha contezza di tali lavori.
Rimane comunque uno “scintillante prato verde” che beve migliaia di metri cubi d’acqua, foraggiato in estate da un’autobotte da almeno 4 mila metri cubi d’acqua al giorno, e che, probabilmente è stato anche ripristinato laddove immancabilmente si sarà rovinato. Denaro pubblico per la sua costruzione affrettata in un’area che non è neanche proprietà comunale, soldi per mantenerne l’errore tecnico di un vasto manto erboso in una città in pena crisi idrica ormai endemica, soldi per ripristinarlo, ma che, ancora oggi rimane chiuso nell’indifferenza generale. Un gran successo, insomma.
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