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La FPCGIL risponde all’Unione Funzionari Giudiziari Qualificati: «Faremo il possibile per non rivedere un film già visto tra i dipendenti del Ministero. “Tutto cambi purché nulla cambi”».

- 04/11/2024

La Funzione Pubblica CGIL replica al documento dei c.d. Funzionari Qualificati, che contestano la proposta del Sindacato sul nuovo Sistema di classificazione professionale, in fase di discussione con i vertici del Ministero, sulla scorta di un infondato “demansionamento”.

A 14 anni dall’ultimo contratto integrativo il nuovo CCNL con il rinnovato ordinamento professionale rappresenta forse l’ultima occasione per dare risposte concrete alle aspettative e legittime rivendicazioni delle lavoratrici e lavoratori della Giustizia dopo anni di immobilismo. Tutti i Ministeri, le Agenzie Fiscali, gli EPNE hanno già dato avvio alle neo “Famiglie professionali” e iniziato, se non concluso, le prime procedure di riqualificazione del personale.

Diversamente, al Ministero di Giustizia è ancora tutto fermo, come dichiarano Francesco Fucile – segretario generale e Sergio Fucile – responsabile provinciale Funzioni Centrali, con l’aggravante della nascita di comitati spontanei rappresentanti vari profili interni, che in contrapposizione delle OO.SS., lamentano le loro rivendicazioni. E’ questo il caso del neo costituito comitato dei Funzionari qualificati, che con il loro documento contestano nel merito la proposta avanzata dalla FPCGIL sul nuovo sistema di classificazione professionale.

Più precisamente i prefati Funzionari non vedrebbero di buon occhio il passaggio di Assistenti e Cancellieri all’interno della loro area, così come la proposta di inserimento di altre nuove specifiche figure, arrivando a definire questo percorso “un grave e ingiustificato demansionamento dei Funzionari”.

La discussione ci appare paradossale, affermano i due dirigenti sindacali della FPCGIL di Messina, soprattutto per il fatto che molti dei Funzionari Giudiziari attualmente in servizio sono i beneficiari di una riqualificazione avvenuta anche a seguito della responsabile decisione della Funzione Pubblica CGIL di non firmare il Contratto Integrativo 2010, che posizionava illegittimamente gli ex Cancellieri tra due aree. Da li poi i ricorsi giudiziari che videro soccombente il Ministero, fino ad arrivare all’emendamento ex art.21 quater L.132/2015 (Riforma Orlando), che permise ai Cancellieri il passaggio nelle figura dei Funzionari.

Siamo convinti, continuano Francesco e Sergio Fucile, che il mondo dei colleghi Funzionari Giudiziari non ha ben compreso il senso della proposta complessiva contenuta nella piattaforma presentata dalla FPCGIL, che certamente non dequalifica, ma anzi vuole rilanciare le competenze e professionalità maturate di tutti i dipendenti.

L’obiettivo, spiegano i due rappresentanti sindacali, è quello di aumentare la quantità di personale inquadrato nell’area dei Funzionari fino al 70%, così come in altri Enti e Ministeri. Ciò permetterebbe, intanto, evidenti incrementi stipendiali alla luce del fatto che la media degli aumenti si fa tra il personale collocato in terza area e oltretutto, farebbe partire finalmente il sistema degli incarichi con relative indennità riconoscendo le maggiori responsabilità all’interno dell’area, nonchè a dare senso e prospettiva al passaggio nella nuova quarta area delle c.d. Elevate Professionalità.

Abbiamo, oltretutto, la necessità di sottoscrivere il Contratto Integrativo entro fine anno, altrimenti viene meno la possibilità di usufruire dei nuovi differenziali stipendiali, che ad onore di cronaca per i Funzionari ammontano ad € 2250 l’anno.

Il nuovo ordinamento professionale, concludono Francesco e Sergio Fucile, contiene degli elementi importanti di novità e in una visione, speriamo di breve periodo, può rilanciare fattivamente l’intero settore Giustizia in un percorso di apicalizzazione delle carriere, colmando quel gap che negli anni ha di fatto penalizzato l’intera platea dei dipendenti giudiziari.

Scevri da posizioni preconcette e pregiudiziali, ci confronteremo come sempre con le lavoratrici e i lavoratori in seno alle nostre proposte, consapevoli tuttavia che i risultati si potranno raggiungere soltanto con la coesione e condivisione di tutti.