Una storia difficile e infinita quella di Mara Rolla e dei suoi sei figli. Un calvario chiamato casa che da quella di famiglia, costretta a lasciarla per motivi di successione, è giunta fino al Rione Case Gialle, passando per Giostra. Dal complesso La Magnolia del popoloso quartiere di Giostra Mara scriveva “Ho respirato profumo di casa? No, ho respirato profumo di immondizia. Ho sentito la sconfitta del sogno che sei ragazzi potessero giocare in un cortile liberi, spensierati, dove finalmente mi chiamavano mamma, con le ginocchia sbucciate e con il sorriso che mi hanno tolto le malattie e oggi il Comune di Messina”.
La stessa cosa può purtroppo dirla oggi visto lo scempio che si ritrova sotto quella che ha poi deciso potesse essere chiamata “casa” delle pochissime opportunità offerte dai servizi sociali di Messina a lei, al marito sofferente ed ai suoi figli gravemente afflitti da una patologia invalidante e genetica. La “civiltà” e l’incuria che il circondario fa mostra di sé è indice di una situazione invivibile.
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