Nota stampa Rispetto Messina
Nei mesi scorsi avevamo chiesto più volte le dimissioni del CDA dell’Amam, alla luce, non solo dell’incapacità gestionale dimostrata riguardo alla grave crisi idrica vissuta dalla Città di Messina, ma, anche, per “l’anomalia” di quella convenzione che venne definita “scrittura privata”, riguardante l’approvvigionamento idrico di un altro Comune della nostra Provincia.
Ma di fronte a tali richieste, alle quali andavano ad aggiungersi quelle simili di soggetti politici ed istituzionali, veniva ribadito dal Sindaco Basile e dalla Presidente dell’Amam che non esisteva alcuna criticità gestionale e che “tutto era a posto”, seguendo una logica autoassolutoria rispetto alle proteste, sempre maggiori, dei cittadini messinesi.
Ma non solo: a conferma di questa incrollabile fiducia nei confronti della Presidente, dei componenti del CdA e del Direttore Generale della società pubblica (ribadita con forza nel corso di qualche incursione anche dall’ex Sindaco di Messina) venivano affidati all’ Azienda nuovi servizi per la manutenzione e il pronto intervento delle strade cittadine.
Una decisione assunta anche grazie ad una compiacente delibera del Consiglio Comunale approvata nel dicembre del 2023, nonostante si fosse a conoscenza delle pesanti carenze di organico all’ interno dell’Azienda stessa.
Ora “improvvisamente” registriamo un totale “azzeramento” dei vertici gestionali e tecnici dell’Amam mediante dimissioni che, secondo la versione del Sindaco Basile, scaturirebbero dalla necessità di sottrarsi alle critiche avanzate da più parti, definite in maniera risibile azioni inquisitorie in un clima avvelenato.
Ma, apparentemente a sorpresa, Basile, mettendo da parte la dichiarata fiducia incrollabile, non solo accetta le dimissioni, ma avvia immediatamente, stabilendo termini ristretti, le procedure per le nomine del nuovo CdA e del nuovo Direttore Generale; come se tutto dovesse procedere secondo un percorso ben delineato e già programmato, anche se non si comprende bene da quale “regista”.
E di fronte anche a certe obiezioni afferma con forza che le sue sono scelte autonome, ribadendo che “il Sindaco è lui” e non qualche altro, come se volesse convincere non solo i messinesi ma soprattutto se stesso. Anche se subito dopo cambia versione sostenendo che, data l’importanza degli eventi si era sentito prima di procedere con quello che definisce suo leader politico, ovvero “capo” politico, che, ricordiamo, non ha alcun ruolo ufficiale nell’ambito dell’Amministrazione Comunale.
Ma per avere ben presente tutti i tasselli di quello che sta avvenendo bisogna inserire la vicenda Amam in un contesto più ampio. Un contesto che riguarda l’individuazione da parte dell’ATI, Assemblea Territoriale Idrica, formata da tutti i Comuni della Provincia, di un gestore unico del “Servizio Idrico Integrato”, che potrebbe essere una società privata o una società mista pubblica-privata, che si troverà a gestire imponenti finanziamenti per interventi sui territori in termini di miliardi di euro.
Una operazione a cui, fino a qualche tempo fa, era interessata anche l’Amam, che avendo perso credibilità dovrà dotarsi di una nuova “governance” più credibile ed affidabile, oltre che di una struttura tecnico-organizzativa adeguata.
E potrebbe anche verificarsi, a questo punto, di avere una piemontese come Presidente ed un componente del CdA dimissionario come Direttore, perche’ “vuolsi cosi colà dove si puote…”!
Gruppo di Iniziativa e Resistenza Civica
“RispettoMessina”