“Esprimo il mio assoluto dissenso associato ad una forte preoccupazione in merito ad una possibile riconferma dell’Amministratore delegato della Unilav, appresa dalla stampa. Difatti egli ha ricoperto tale ruolo negli ultimi sei anni, con un forte accentramento e consolidamento di potere decisionale.
La sua gestione amministrativa e contabile è stata caratterizzata da gravissime irregolarità e violazioni di legge, con gravi conseguenze sui lavoratori, rappresentando anche un serio rischio per l’immagine pubblica degli Enti soci.
Per questi motivi auspico che la Rettrice possa continuare nell’opera di rinnovamento delle cariche delle partecipate come già fatto per la SSD Unime nel segno della discontinuità e della rottura con il recente passato“.
Lo dichiara Paolo Todaro segretario FGU Gilda Dip. Università. Sulla gestione di Uni.Lav., la società partecipata dell’Università di Messina, Todaro getta più di un’ombra ed al fine di sgomberare il campo da qualsiasi possibilità di riconferma dell’attuale CDA presenta anche un esposto in Procura. “Da oltre un anno – scrive Todaro – si chiedono chiarimenti sulla gestione amministrativa e finanziaria della società senza ottenere riscontro. Il sospetto è che tale gestione sia stata utilizzata nel tempo per contemperare interessi privati e non finalità pubbliche, riguardante le assunzioni di personale a tempo indeterminato, o attraverso il lavoro interinale, gli incarichi attribuiti al personale dipendente senza interpelli interni, affidamento di consulenze e incarichi tecnici e di rappresentanza processuale a professionisti esterni senza effettuare preventivamente la verifica e la disponibilità tra le risorse interne, deliberate dal consiglio di amministrazione della società senza riportare il relativo compenso, la durata e l’oggetto”.
“Numerose sono le violazioni dei patti parasociali per acquisti superiori a 50 mila € – continua Todaro – e pagamenti di incarichi di consulenza privi di formalizzazione degli atti endoprocedimentali e privi di proroga o rinnovo; vi sono state procedure riguardanti bandi di gara ritirate in autotutela per errori di criterio di aggiudicazione relativamente alla somministrazione di lavoro oltreché irregolarità su alcuni affidamenti.
Nelle ultime elezioni regionali del 2022, l’amministratore delegato (Bruno Cilento, ndr.), appena decaduto, risultava essere candidato senza essersi dimesso, e di recente nominato anche nel Consiglio di Amministrazione di Siciliacque S.p.A., società mista partecipata della Regione Sicilia.
Presso la sede della società non risulta ancora oggi installato l’orologio marcatempo per la rilevazione delle timbrature di ingresso e uscita dei dipendenti, i quali provvedono in autonomia ad inserire manualmente l’orario di ingresso e di uscita all’interno del software in dotazione nonostante la segnalazione fatta alla società ed ai soci il 6 febbraio 2024. Sono state rilevate e segnalate ufficialmente nel corso di un procedimento disciplinare illegittimo a
carico di un dipendente, fatti e comportamenti penalmente rilevanti riguardanti dipendenti della società, nei confronti dei quali l’intero Consiglio di Amministrazione non ha dato seguito.
Nonostante le palesi violazioni di legge, dello Statuto, dei regolamenti e dei patti parasociali segnalate nel tempo non risultano rilievi effettuati dal controllo analogo congiunto e gli uffici dell’Università“.
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