252 views 5 min 0 Comment

Messina, fino a 14 autobotti. Quante con certificazione di trasporto di acqua potabile? E per la Vara sarà acqua non potabile?

- 06/08/2024

Messina ha bisogno di autobotti ed entro sabato prossimo raggiungeranno il numero di 14. Quante di queste sono autorizzate al trasporto di acqua potabile? Quante rispettano le linee guida del trasporto di acqua potabile destinata ai condomini in difficoltà? Riteniamo e speriamo lo siano tutte, anche quelle che sono addette, normalmente, al trasporto di sola acqua di irrigazione. Perché non può essere pensabile che l’autobotte che ogni giorno al Parco Aldo Moro, chiuso e ancora sotto sequestro, port a quel prato che, ricordiamo si era ingiallito e stava morendo, acqua potabile destinata all’irrigazione: per cui se la stessa autobotte viene poi utilizzata per il trasporto di acqua potabile allora sarà necessario che venga sottoposta ad una serie di attività di pulizia al fine di poter garantire la potabilità dell’acqua a destinazione. Requisiti di potabilità che i capo condomini e i residenti stessi possono richiedere ai sensi della Legge 241/1990. Stessa cosa vale per le autobotti che saranno impiegate per la Vara. Quelle che, immaginiamo, utilizzeranno acqua non potabile per lavare il percorso della macchina votiva come ogni anno.

Ma quali sono le linee guida da rispettare per il trasporto di acqua potabile in autobotte?

L’ente che sovrintende alle autorizzazioni del trasporto di acqua potabile è l’ASP. Il materiale di botti e accessori deve essere conforme alle prescrizioni della normativa vigente per quanto riguarda i materiali posti a contatto di sostanze alimentari.
Le attrezzature usate per la fornitura mediante autobotte (manichette, tubi, raccordi ecc.) dovranno essere sottoposte alle stesse modalità di sanificazione previste per le autobotti e conservate in sicurezza igienica in modo che non possa verificarsi contaminazione e successivo rischio per l’acqua che ne verrà a contatto.

Le autobotti, comprese quelle AMAM, potranno utilizzare per il trasporto solo cisterne autorizzate e/o registrate e dovranno dimostrare, ogniqualvolta richiesto dagli organi di vigilanza, di avere il piano di autocontrollo predisposto secondo i principi del sistema HACCP, corredato delle relative schede di monitoraggio debitamente compilate in cui siano riportate: le date, le risultanze di tutte le operazioni di autocontrollo sulla qualità dell’acqua trasportata, le sanificazioni e le modalità di smaltimento dei liquidi di risulta successivi alla disinfezione.

Il piano HACCP, le relative schede di monitoraggio e il registro sulla rintracciabilità dovranno
essere custoditi presso l’automezzo ed essere sempre disponibili
per le verifiche da parte degli organi di controllo. Inoltre l’acqua potabile non potrà stazionare in autobotte oltre 12 ore dal prelevamento e carico nella cisterna.

COSA AVVIENE QUANDO DA ACQUA NON POTABILE SI TRASPORTA ACQUA POTABILE

Dopo il trasporto di acqua non potabile ogni cisterna di ogni autobotte dovrà essere sanificata al fine di poter essere caricato di acqua potabile.

L’esecuzione dei lavaggi delle autobotti dovrà avvenire con le seguenti modalità:

  • Ogni volta che la botte viene riutilizzata dopo un periodo di disuso superiore ai sette giorni, è opportuno che venga sanificata (es. con vaporizzazioni e/o ipoclorito di sodio ecc.) e lavata con abbondante acqua prelevata esclusivamente dall’acquedotto pubblico controllato da un Ente gestore (non da pozzi o altre fonti di approvvigionamento).
  • Se le autobotti effettuano attività continuativa di trasporto di acqua prelevata dalla rete idrica, è opportuno il lavaggio e la sanificazione con periodicità almeno trimestrale;
  • Ogni volta che l’autobotte ha trasportato altri liquidi alimentari autorizzati, la sanificazione
    dovrà essere accurata al punto di non lasciare traccia di residui, fonti di potenziale inquinamento, del precedente liquido alimentare trasportato. E’ opportuno che l’efficacia di questi interventi di sanificazione venga certificata da un autocontrollo attraverso analisi di laboratorio sulla qualità dell’acqua trasportata.

Ribadiamo che I cittadini, singoli e associati, hanno accesso alle informazioni relative alle acque potabili e, gli aventi diritto, possono richiedere di prendere visione degli atti ai sensi della Legge 241/1990.