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Messina, il Consiglio Comunale, spaccato, approva il PUMS. PD si conferma stampella dell’amministrazione per “fondi che potranno arrivare” ma che gestirà chi governa

- 17/06/2024
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Un Consiglio Comunale spaccato approva il PUMS. Ai fini del voto a fare la differenza sono due variabili: l’assenza del Consigliere Zante, della cui dichiarazione di voto quindi non vi è traccia, e la decisione, annunciata già nella scorsa seduta consiliare, del gruppo PD che ha sentito il bisogno di proporre quattro emendamenti per giustificare la propria decisione favorevole.

La geografia del Consigio Comunale, almeno ai fini del voto in favore al PUMS, è cambiata grazie al Partito Democratico che per motivi addotti di natura ideologica si è schierata al fianco dell’amministrazione comunale. “Gli interessi dei cittadini” sono le motivazioni declamate dai consiglieri Alessandro Russo e Antonella Russo, per poi, il primo, specificare e virare sulla notizia odierna che Messina ha ottenuto una quota di Fondi di Sviluppo e Coesione minima rispetto alle altre città siciliane, solo 74 milioni di euro. Ma cosa c’entra? C’entra evidentemente, come sostenuto da Alessandro Russo, nella misura in cui il PUMS dovrebbe poter fare accedere la città di Messina, e quindi l’amministrazione in carica, a fondi che potrebbero rappresentare un’occasione che vale, secondo i consiglieri PD, evidentemente molto più del parere dei cittadini che non hanno avuto la possibilità di valutare il PUMS e le sue scelte. Un PUMS fortemente avversato e non condiviso da molti. E forse proprio per questa mancanza di condivisione. Il PD, quindi, alla luce del voto e quanto meno per questa votazione, si scopre vera e propria stampella dell’amministrazione Basile, tanto da ricevere l’accusa dal consigliere capogruppo di Fratelli d’Italia Libero Gioveni di essere “comprimari con l’amministrazione nel governo della città”.

Per inciso stupisce anche il voto a favore di Giandomenico La Fauci e del suo gruppo, Ora Sicilia, che tiene a specificare che quello a cui appartiene è un movimento civico, ma che risaputamente ha come riferimento storico Luigi Genovese. Anche lui contribuisce a cambiare la geografia d’aula.

Ma proprio da Fratelli d’Italia, dal consigliere Dario Carbone, giungono i dubbi e le ombre di maggiore spessore come ad esempio il fatto che i rilevamenti circa il traffico insistente in città e le motivazioni di spostamento sarebbero stati effettuati in pieno periodo pandemico, quando, dice Carbone, erano ancora in vigore i DPCM che imponevano limitazioni e la Didattica a Distanza. Rilevamenti pertanto non adeguati e non corrispondenti alla realtà.

Inammissibile il comportamento del consigliere Francesco Cipolla che si è lasciato andare ad attacchi personali nei confronti della consigliera Di Ciuccio, ex deluchiana oggi al gruppo misto. Sede non adatta questa per reiterare o soliti attacchi da politic revenge.

Parere negativo anche da parte del consigliere Cosimo Oteri, che, unitamente agli altri voti contrari, ha espresso tutte e perplessità possibili circa l’applicazione di un documento di programmazione che “non tiene in minimo conto le esigenze dei cittadini e che produrrà problemi gravissimi alla viabilità cittadina”.

Il punto a conclusione del voto è ben sintetizzato dal consigliere Giovanbattista Caruso, DC. “Messina non può permettersi di perdere neanche un posto di lavoro ed il PUMS creerà stravolgimenti tali da determinarne molti“.

Il Pums è stato votato con 18 favorevoli e 11 contrari. Un’astenuta la consigliere Buonocuore.

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