I diritti degli uomini devono essere di tutti gli uomini, proprio di tutti, sennò chiamateli privilegi”
L’emergenza abitativa a Messina non è solo circoscritta alle baracche e alle aree di risanamento ma comprende numerose famiglie con figli minori che vivono in condizione di estrema povertà e che non hanno un alloggio. Tra queste preoccupano le famiglie con bambini disabili di cui a tutt’oggi non si conosce il numero.
A Messina succede che una famiglia con tre figli di cui due minori, affetti da disturbi del neurosviluppo, vengono inseriti presso gli alloggi di transito, struttura deputata all’accoglienza di nuclei familiari in emergenza abitativa per brevi periodi, e li ci restano per ben 3 anni. A tutt’oggi sono ancora li. In questi tre anni il padre si ammala di cuore e la madre, affetta da epilessia, subisce più ricoveri.
Questa storia è la punta dell’apice di un fenomeno, l’emergenza abitativa con bambini disabili, taciuto, nascosto, mai affrontato che fa di Messina una città poco solidale.
Numerosissime sono state le segnalazioni alle istituzioni per chiedere l’intervento per questa famiglia e per le condizioni di degrado in cui versano gli alloggi di transito. Un solo risultato è stato ottenuto dopo il clamore mediatico cittadino: tutta l’equipe è stata cambiata (forse per evitare che potessero uscire notizie dalla struttura) ed è stato appaltato un servizio di vigilanza privata facendo diventare un servizio sociale in un servizio carcerario. Due bambini disabili, in tutto 4 minori senza casa, in un alloggio di fortuna con vigilantes in divisa nei corridoi. Come fare dell’infanzia un inferno.
Per il Movimento firmano 98 cittadini volontari
Angela Rizzo
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