“Nel premettere che quando un’Amministrazione e i relativi Dipartimenti tecnici agiscono per tutelare la sicurezza (ancorché quella di minori come nel caso di specie) non ci si può che compiacere (e per tale ragione Vi esprimo il mio plauso), di contro l’inibizione del piano primo della scuola Cannizzaro-Galatti a seguito di verifiche sismiche effettuate lo scorso mese di dicembre dalla ditta incaricata da codesta Amministrazione ha e sta tuttora inevitabilmente generando disagi alla popolazione scolastica e alle relative famiglie, per via dei consequenziali provvedimenti che il Dirigente Scolastico ha gioco forza dovuto adottare (doppi turni della scuola primaria ecc.)”. Lo scrive il consigliere comunale e capogruppo di FdI Libero Gioveni in un’interrogazione urgente a risposta scritta indirizzata al Sindaco di Messina, Cateno De Luca, ed all’assessore all’edilizia scolastica Salvatore Mondello.
“Da quello che lo scrivente ha potuto appurare, scrive Gioveni, anche da dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa, sembrerebbe che l’interdizione del piano “per ragioni di sicurezza” non comporti necessariamente la dichiarazione di “inagibilità” dello stesso, ma solo un tempo destinato alle “necessarie verifiche” in via precauzionale.
Se così è (e di questo evidentemente chiedo conferma), va da sé che sia il Dirgente Scolastico unitamente al personale tutto e a maggior ragione le famiglie che sono le prime destinatarie dei disagi consequenziali, attendono di conoscere quando (“e se” a questo punto) il piano oggetto del provvedimento possa essere nuovamente fruibile, oppure quali altre soluzioni l’Amministrazione voglia adottare in alternativa.
Pertanto, stante questa condizione di incertezza e disorientamento diffusa fra tutti i destinatari del provvedimento, il sottoscritto consigliere comunale“.
Gioveni, pertanto, chiede all’amministrazione comunale di Messina ed all’assessore al ramo “se abbiano già individuato le soluzioni alternative a una possibile inagibilità del piano primo dell’I.C. “Cannizzaro-Galatti” che possa ridurre i disagi alla popolazione scolastica, ovvero se vi siano concreti margini di riutilizzo del piano garantendo adeguati livelli di sicurezza“.
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