Piano Tariffario Rifiuti 2021 e PEF bloccati in Consiglio Comunale: l’ira degli assessori Previti e Musolino
30 giugno
Il vice sindaco di Messina Carlotta Previti e l’assessore all’ambiente Dafne Musolino sparano ad alzo zero contro quella parte del Consiglio Comunale, la maggioranza, che avrebbe deciso di sospendere i lavori d’aula “fino alle 19.00 di oggi” invece di procedere tutto d’un fiato all’approvazione del Piano Economico Finanziario come la Giunta comunale aveva previsto. Un gesto che non è piaciuto, anzi ha indignato i due assessori in quanto questo rinvio di poche ore, secondo loro, sarebbe evidenza dell’esistenza di “becere manovre politiche” che, come scrivono Previti e Musolino nel loro comunicato rovente, terrebbero “in ostaggio la città di Messina sacrificando il diritto dei cittadini di avere una città sempre più pulita attraverso il potenziamento del servizio di raccolta rifiuti e spazzamento delle strade sull’altare di un’azione politica strumentale e vanagloriosa determinando la possibilità dell’insorgere di debiti fuori bilancio e la conseguente contestazione da parte della Corte dei Conti per danno erariale”. La delibera secondo il Consiglio Comunale non sarebbe stata fornita in tempo per i dovuti approfondimenti, come peraltro già evidenziato con un’altra nota proprio dal Presidente Cardile che con nota del 24 giugno aveva scritto: “Il Presidente del Consiglio Comunale di Messina fa presente che fino a questo momento non ha ancora ricevuto la proposta di delibera sul Piano Tariffario Rifiuti 2021 in quanto in visione al Segretario Generale. Tuttavia nella giornata di ieri (23 giugno ndr.) si riceve da parte del Vicesindaco una nota con cui se ne chiede la trattazione d’urgenza. Alla luce di quanto sopra e stante la scadenza di legge e la complessità del provvedimento, nonché le norme regolamentari del Consiglio Comunale, appare evidente la difficoltà di esitare la proposta entro il 30/06/2021. Pertanto questa Presidenza declina ogni responsabilità derivante dalla mancata adozione da parte del Consiglio stante la tardiva trasmissione dell’atto deliberativo“. Solo cinque giorni dunque per analizzare il testo che oggi doveva essere votato in Consiglio. Ma Previti e Musolino scrivono “La tattica attendista del Consiglio Comunale che oggi ha deciso di sospendere i lavori d’aula fino alle 19,00 in attesa che il Consiglio di Ministri si pronunci sulla proroga al 31 luglio 2021 del termine per l’approvazione del Piano Economico Finanziario, dimostra l’assoluta inconsistenza politica di quei consiglieri che hanno dichiarato di non avere avuto il tempo necessario per approfondire la delibera che era stata presentata 5 giorni fa e ampiamente discussa e approfondita nelle commissioni competenti (bilancio e ambiente) nei precedenti giorni di lunedì e martedì. Questi consiglieri, così impegnati a far altro da non avere trovato il tempo, nei 5 giorni precedenti per studiare e approfondire la delibera, hanno preannunciato di volersi avvalere della eventuale proroga che il Consiglio dei Ministri ha comunicato di volere concedere fino al 31 luglio per l’approvazione del PEF, commettendo un errore che denota la loro assoluta mancanza di serietà nello svolgimento del loro impegno civico“.
Insomma parole durissime nei confronti del Consiglio comunale che continuano nella nota individuando proprio nei consiglieri tutte le eventuali colpe di un ritardo iniziato, per la verità, con l’invio del testo della delibera “di 146 pagine predisposta dalla Giunta, arrivata in aula il giorno stesso della scadenza “. “La proroga che il CdM pare abbia intenzione di concedere, scrivono Musolino e Previti, è infatti destinata ad aiutare quei Comuni che non sono arrivati in tempo a predisporre il PEF, ma non avrebbe dovuto avere alcun effetto per quegli Enti, come il Comune di Messina, che dimostrando serietà ed efficienza, avevano già pronto il Piano, munito dei relativi pareri di legge e degli enti di controllo (ARERA e SRR). La mancata approvazione del PEF 2021- come spiegato in Aula – provocherà gravi danni al servizio, impedendo alla Società di potenziare l’organico per lo spazzamento e la scerbatura, mantenere i livelli occupazionali necessari a raggiungere la quota del 65% di Raccolta Differenziata (obiettivo di legge) necessario ad innescare il meccanismo virtuoso che consentire l’applicazione della tariffa puntuale grazie alla quale ogni cittadino pagherà per la quantità effettiva dei rifiuti che produce. Inoltre, e non meno importante, senza l’approvazione del PEF 2021 tutte le spese necessarie all’esecuzione di interventi di tutela ambientale (rimozione discariche, bonifica siti inquinati, pulizia e rimozione rifiuti torrenti e spiagge) compresi gli interventi da effettuare in emergenza graverebbero sul bilancio comunale determinando l’insorgere di debiti fuori bilancio e la conseguente contestazione da parte della Corte dei Conti per danno erariale. Nonché la mancata approvazione del PEF comporterà l’impossibilità per la società di procedere alla nomina del suo direttore generale in un momento così strategico per il raggiungimento degli obiettivi prefissati”.
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