Su SETTE CENTRI NEMO in Italia, solo a Messina sparirà
28 giugno
Sono sette i centri Nemo Sud in Italia. Ma solo quello di Messina è destinato a scomparire. Un primato vergognoso ed inammissibile. Il 30 giugno saranno formalizzati i licenziamenti di medici, operatori sanitari, personale. Non solo risorse umane ma un patrimonio insostituibile perché vitale per oltre 5 Mila famiglie. Ieri è saltata l’ultima occasione, ma solo di parlarne, della chiusura di Nemo. Un tavolo tecnico che si sarebbe dovuto tenere al Comune di Messina, ma la consapevolezza da parte dell’associazione Aurora, che gestisce Nemo, è che sarebbe stato non solo non risolutivo ma anche inutilmente foriero di false illusioni.
Insomma la storia di Nemo a Messina si conclude così? No perché mentre ufficialmente tutto si ridurrà alla “normalità” di viaggi della speranza fuori Sicilia, resterà almeno la speranza che qualcuno si chieda come è potuto accadere e di chi è la responsabilità. Perché qui di responsabilità si tratta. Dell’Università di Messina? Del suo rettore con un nome così importante e impregnato di storia dell’Ateneo, bella e meno bella, come quello dei Cuzzocrea? Della Regione e del suo presidente dietrofrontista? Del suo assessore regionale alla Sanità rientrato appena in tempo per non decidere sul destino di Nemo mentre la clessidra di svuotava inesorabilmente? Della direzione stessa di Nemo che ha fatto la fine della rana nell’acqua calda, bollita?
Allora la speranza è che il karma, almeno quello, faccia giustizia laddove una classe politica in passerella, dal Consiglio comunale di Messina fino al Governo nazionale, si è intestata una tardiva “battaglia” di reazione quando ormai tutto sembra concluso e prossimo alla fine.
Finisce così Nemo? È finita quando è finita. Con la speranza che Messina ed i messinesi non debbano tracciare una riga rossa anche su quest’ultima gloria cittadina. Forse l’ultima. Il tutto nel più completo silenzio di mesi, nel più completo clamore degli ultimi giorni, tardivo quanto inutile e triste a vedersi.