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La relazione enciclopedica di Cateno De Luca, il “rodaggio” e quelle scuse per le sue intemperanze. Relazione dalle 13.30 di oggi.

- 30/09/2019
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Messina, 30 settembre – di Giuseppe Bevacqua

Una relazione “enciclopedica” da oltre 1.400 pagine, quasi un’indagine giudiziaria sullo stato del Comune di Messina e sui “rapporti pericolosi” tra partecipate, dipartimenti, cooperative, dirigenti. E poi conti che secondo De Luca sono in ripresa: “Non rischiamo più il dissesto”.

LA RELAZIONE

Annunciata con l’invito “leggetela tutta” (ma i messinesi ce la faranno?) la relazione del primo anno di Cateno De Luca e della sua Giunta al governo di Messina, non è però ancora disponibile per i “comuni mortali”, lo sarà dalle 13.30 di oggi e sarebbe davvero molto interessante conoscere il numero di coloro che la scaricheranno in pdf dal sito del sindaco e quanti utilizzando il Qr code.

Oltre mille e quattrocento pagine condensate in un comizio di oltre tre ore in una piazza gremita che ha ascoltato, applaudito, partecipato. De Luca ha nuovamente sciorinato “quello che abbiamo trovato”, ripercorrendo accuse già lanciate più volte, ripetute all’inverosimile durante la campagna elettorale, arricchite, oggi, dai particolari dell’analisi sul campo.

I DIRIGENTI COMUNALI

In particolare si scaglia contro i dirigenti, comunque “puniti” dalla rimodulazione dei dipartimenti che passano ad 8 e dai dirigenti che da 23 passano a 9. “Voglio vedere da domani che cosa mi risponderanno e cosa decideranno, tanto chi non ci sta o non si ricolloca è fuori. E poi farò i concorsi”.

Dal primo ottobre infatti la svolta deluchiana al Comune di Messina sarà operativa: un cambiamento che definiremmo epocale per un Comune da sempre cristallizzato sulla composizione di dirigenti che nessuno era riuscito nemmeno a far ruotare. La dirigenza del Comune di Messina da sempre infatti ha rappresentato il vero scoglio contro il quale si è infranta ogni azione volta al cambiamento da parte di ogni nuova amministrazione. De Luca “la smonta e la rimonta” come ha detto ieri, identificando per dirigenti “buoni” quelli che sono disponibili alla comunicazione anche “fuori orario” (Salvatore De Francesco, dixit) e che garantiscono collaborazione e trasparenza. Come deve essere in un palazzo comunale che si rispetti.

Adesso, nelle nuove regole di ingaggio, i nove dirigenti troveranno anche il nuovo orario di lavoro che prevederà anche il pomeriggio”: una regola che appare quanto mai corretta, visti anche i compensi che viaggiano oltre i 150 milioni di euro.

“RISPETTO PER LA GIUNTA, DIPENDENTI COMUNALI SENZA VOGLIA DI LAVORARE” Gli errori degli assessori. Giunta confermata ed allargata

Bisogna avere rispetto per questa Giunta. Loro sono solo causa mia. Non sono persone d’esperienza pertanto possono sbagliare. Ma adesso dopo un anno di rodaggio hanno imparato dagli errori commessi” dice De Luca, che smorza il suo attacco “senza se e senza ma” nei confronti dei dipendenti comunali, “la voglia di lavorare all’interno di Palazzo Zanca è merce rara“, compiendo il solito errore di fare di tuta l’erba un fascio, ma facendo fare atto di contrizione all’assessore Trimarchi per quel post definito omofobo e l’assessore Scattareggia per aver “abusato” della partecipazione gratuita di sua moglie Helga Corrao alle manifestazioni pubbliche. “Ricordatevi che qualsiasi cosa fate siete sempre identificati negli assessori della Giunta De Luca” dice, paterno, rivolgendosi ai suoi due assessori, comunque confermati. La squadra di Giunta, infatti, è confermata ed ampliata: entra in gioco Enzo Caruso, ma è notizia ormai vecchia che risale alle manifestazioni per il Don Giovanni d’Austria. Caruso dovrà probabilmente dividersi le deleghe con Trimarchi, che potrebbe cedergli la cultura, segno che forse quel post non è stato dimenticato.

LE PARTECIPATE ED IL CAMBIAMENTO

Ripercorre De Luca, in oltre 3 ore, il percorso di cambiamento delle partecipate che ha determinato il risparmio dei costi del Comune, lo stravolgimento delle “relazioni pericolose” nei servizi sociali: “novità” che molta stampa, compresa la nostra, aveva in effetti denunciato in tempi non sospetti. Notizie trite e ritrite come il “vuoto per pieno” delle coop, la gestione “allegra” degli oneri incomprimibili, i rapporti di lavoro da “segreto di pulcinella” tra parenti e figli di dirigenti e funzionari dei vari Dipartimenti comunali e le cooperative .

“Direttrice di Casa Serena era la figlia di una funzionaria del Dipartimento Servizi Sociali” tuona De Luca, “I figli di un funzionario del Dipartimento dei Cimiteri erano assunti in una coop che svolge il servizio di pulizia del Gran Camposanto“, le accuse più gravi, circostanziate e dirette.

Non fa sconti a nessuno De Luca, neanche all’AMAM: “Crediti non reali, per un’azienda partecipata che doveva risanare i debiti del Comune, facendosi carico di nuovi debiti fiscali“, De Luca si riferisce a quanto era previsto nel piano di riequilibrio della Giunta Accorinti che prevedeva che l’AMAM pagasse circa due milioni e mezzo l’anno con gli utili della partecipata della gestione delle acque: “Non solo avrebbe creato nuovi debiti fiscali pari a quanto messo a disposizione del Comune di Messina, ma non si poteva fare: gli utili derivanti dalla distribuzione dell’acqua per legge devono essere o reinvestiti nell’azienda od utilizzati per ridurne la tariffa” chiarisce De Luca.

UN ANNO DI RODAGGIO

Insomma “un anno di rodaggio“, nel quale si è provveduto a ripulire e ricostruire le fondamenta di un sistema malato e nel quale, De Luca stesso ammette, “io stesso ho capito che Messina non è Santa Teresa, così come allora, proveniente da Fiumedinisi, capii che Santa Teresa era un’altra cosa”. C’è anche un De Luca più pacato: “chiedo scusa per le mie tante intemperanze, ho un brutto carattere” dice dal palchetto davanti a Palazzo Zanca, “ma è il mio carattere, lo sapete” ribatte.

LA “FASE 2”: Consiglio comunale ed il “Patto della Madonna delle Lacrime”

Secondo De Luca da adesso comincia la “fase 2”, quella della ricostruzione ed annuncia maggiore collaborazione e comunicazione con il Consiglio Comunale, che ieri ha ringraziato, mediante il “patto della Madonna delle Lacrime” che De Luca chiarisce di aver stretto con il presidente del Consiglio Comunale, Sergio Cardile: “Saprai prima da me cosa sto per fare” promette De Luca. “Stiamo stilando il previsionale”, che De Luca annuncia “condiviso” come il Salva Messina, “inviteremo i sindacati e le parti sociali a partecipare“. “Non esisterà mai un gruppo Cateno De Luca sindaco in Consiglio Comunale” dice De Luca, riferendosi al fatto che non ci saranno mai cambi di casacca di Consiglieri comunali in suo favore. Ma non ce ne è certo bisogno: i gruppi ed i movimenti pro De Luca sono già evidenti all’interno del Consiglio, unica possibilità di governo per un sindaco senza consiglieri.

Tre ore che ai messinesi sono bastate e che, pertanto probabilmente non leggeranno un rigo delle oltre 1.400 pagine di relazione, un comizio che di cose fatte concretamente, però ne ha presentate poche. Di certo c’è il coraggio e la determinazione che intanto ha messo alla luce ciò che tutti sapevano e che facevano finta di non sapere.

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