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No a casi Bibbiano in Sicilia. Deputata M5S Schillaci interroga la Regione

- 26/07/2019

L’atto parlamentare del gruppo Ars vede prima firmataria la portavoce Roberta Schillaci, componente del gruppo nazionale sulle pari opportunità del M5S: “La Regione Siciliana implementi la vigilanza sui servizi ai Minori allontanati dal nucleo familiare di origine”.

Palermo 26 luglio 2019 – “Quanto accaduto a Bibbiano desta orrore e sconcerto. Occorre scongiurare simili accadimenti in tutto il territorio nazionale, Sicilia compresa. Per questa ragione sto chiedendo al governo regionale di implementare la vigilanza sui servizi ai minori allontanati dal nucleo familiare di origine”. A dichiararlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Roberta Schillaci, componente del gruppo nazionale sulle pari opportunità del M5S che ha in queste ore depositato una interrogazione per chiedere maggiori controlli sullo stato degli affidamenti in Sicilia, rivolta al presidente della Regione e agli assessori regionali alla famiglia, alla Sanità e agli Enti Locali. “Come ben sappiamo – spiega la deputata – sono i comuni ad avere responsabilità su tali iter, ma la Regione deve promuovere per legge politiche per l’infanzia, l’adolescenza e la famiglia e a sostenere una rete di servizi per l’adozione con l’obiettivo di rispondere in modo adeguato alla complessità del percorso adottivo. L’Assessorato della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro, infatti ha istituito anni fa la Commissione per l’adozione e l’affidamento familiare che si occupa peraltro di raccolta e monitoraggio dati sui minori in affidamento familiare e sulle risorse nonché su specifiche problematiche inerenti l’affidamento familiare. Quanto accaduto a Bibbiano pertanto non deve generare soltanto un’onda emotiva, ma la necessità di efficientare il sistema in ogni regione. Per questo motivo ho chiesto al governo Musumeci tra le altre cose quanti sono stati i bambini allontanati dalle famiglie, quali sono i relativi importi di finanziamento stanziati e costi sostenuti, separati per tipologia di prestazioni erogate; qual è l’importo medio giornaliero che la Regione destina, per ogni singolo ente, per ogni minore collocato e quali sono le procedure di verifica delle strutture per minori che la Regione adotta o intende adottare a tutela dei minori e delle famiglie” – conclude la deputata.