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Imprese al servizio degli enti locali, scatta l’obbligo di pubblicare i nomi degli assunti. Di Caro (M5S): “Un argine al clientelismo”

- 14/05/2019

La norma del deputato 5 stelle approvata oggi nel contesto della legge sulla trasparenza che ha avuto il via libera all’Ars

PALERMO (14 maggio 2019) – Gli enti siciliani saranno tenuti a pubblicare, nella sezione trasparenza dei propri siti istituzionali, i dati del personale assunto dai loro fornitori, cioè le aziende che forniscono beni o erogano servizi pubblici. Lo prevede l’art. 34 della legge “disposizioni per i procedimenti amministrativi e la funzionalità dell’azione amministrativa” – ddl 366/A – approvata oggi pomeriggio dall’Assemblea regionale siciliana. L’articolo è stato proposto dal Movimento 5 Stelle attraverso un emendamento del deputato Giovanni Di Caro.

“La norma che abbiamo voluto aggiungere – spiega Di Caro –  consente a tutti i cittadini di accedere, in assoluta trasparenza, ai dati sui lavoratori delle aziende partecipate o di quelle che si aggiudicano appalti pubblici o ricevono affidamenti diretti. Queste informazioni sul personale in servizio, come il numero dei lavoratori, i loro nominativi, le mansioni e le tipologie contrattuali saranno pubbliche. In questo modo sarà molto più difficile fare assunzioni dal sapore clientelare nelle aziende private affidatarie di servizi pubblici e sarà immediato consultare i dati sul personale”.

“Non si verificheranno più – continua Di Caro – casi come quelli di Girgenti Acque, gestore del servizio idrico di Agrigento, che alcuni anni fa si rifiutò di fornire l’elenco del personale al collega deputato Matteo Mangiacavallo, nonostante le sue ripetute richieste. Sarà quindi più facile vigilare sulle strane assunzioni che talvolta si fanno per esempio nelle ditte che si occupano di rifiuti. Parliamo di personale pagato con le tasse dei cittadini: ogni passaggio deve quindi avvenire secondo criteri trasparenti e regolari. La legge appena approvata determina finalmente un cambio di passo proprio in favore della trasparenza”.