Messina, 1 maggio 2019
E’ stata la festività del primo maggio o un segnale inquietante il motivo dell’assenza di molti visi della deputazione regionale e nazionale messinese? Lo abbiamo chiesto al sindaco della Città Metropolitana che ha capitanato il corteo di sindaci, sindacati e dipendenti della ex Provincia di Messina che da piazza Duomo si è snodato fino al Palazzo del Governo. “L’assenza dei nostri deputati regionali e nazionali mi dispiace ma il segnale deve comunque arrivare forte e chiaro: che si diano risposte non a Cateno De Luca ma alla città di Messina ed al suo comprensorio di tanti comuni, di tanta gente che attende di sapere cosa il Governo vuole e può fare per scongiurare il fallimento della Città Metropolitana. Dopo la visita del sottosegretario Villarosa cui è seguito il nulla se non la sospensione delle mie ordinanze di chiusura e sospensione dei servizi e degli stipendi, mi sento davvero preso in giro e con me devono sentirsi tutti i cittadini della Città Metropolitana di Messina”.
La Città di Metropolitana di Messina rischia davvero la chiusura per dissesto finanziario e il paradosso è che il debito che potrebbe a brevissimo portarla al default è interamente nelle mani dello Stato. Il sistema del prelievo forzoso per le ex province della Regione Siciliana non è compensato, come per le altre regioni a statuto ordinario, da alcun sistema di ristoro delle risorse che lo Stato Italiano drena dalle ex province per il suo mantenimento. Questo è il motivo per cui mancano circa 12 milioni di euro per poter chiudere un bilancio della Città Metropolitana di Messina a tutt’oggi rimasto aperto. Senza la chiusura del bilancio, e dunque senza la dovuta compensazione del prelievo forzoso, la Città Metropolitana è destinata a chiudere per fallimento. Ciò comporterà la sospensione dei servizi di assistenza, la perdita del diritto alla stabilizzazione per i precari storici della ex Provincia di Messina, la mancata progettazione ed assegnazione dei fondi del Masterplan. Una beffa quest’ultima che impedirebbe di raggiungere lo scopo del Governo che li ha assegnati: sviluppo, lavoro e competitività per la Regione Sicilia. Quattrocento milioni di euro che rischiano così di essere perduti, per non parlare delle somme già introitate ma che, non essendoci il bilancio non possono essere spese. De Luca consegna la fascia blu di sindaco metropolitano rischiando anche la denuncia per interruzione di pubblico servizio ma forse è l’unico modo perché la città ottenga risposta dallo Stato che contribuisce a mantenere. Una città che però, in termini di presenza di cittadini, non sembra aver risposto e dunque compreso.
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