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ATM, SINDACATI IN ALLARME PER DETECTIVE SUI DIPENDENTI. IL CONSIGLIERE RUSSO: «FARE CHIAREZZA SUBITO, A RISCHIO LA DIGNITÀ DEI LAVORATORI»

- 28/07/2025
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MESSINA – Le organizzazioni sindacali, almeno per una volta in modo unanime, hanno sollevato il velo su presunte e allarmanti pratiche di controllo messe in atto dall’azienda nei confronti dei propri dipendenti, attraverso l’impiego di investigatori privati. Sulla vicenda interviene con durezza il consigliere comunale Alessandro Russo, che ha presentato un’interrogazione urgente per chiedere conto di un’attività che, se confermata, getterebbe un’ombra pesante sulla gestione del personale e sulla tutela dei diritti dei lavoratori.

La questione nasce dalla notizia che l’Azienda, appellandosi a un generico “diritto di controllo difensivo sul patrimonio aziendale”, avrebbe avviato indagini private per verificare “presumibili violazioni del rapporto fiduciario”. Una motivazione che, secondo il consigliere Russo, non può giustificare un’azione indiscriminata e potenzialmente lesiva.

Sebbene una tale forma di controllo possa essere in linea teorica ammissibile — si legge nell’interrogazione di Russo — il discrimine nell’esercizio di tale facoltà appare molto severo“. Il consigliere sottolinea come queste modalità operative debbano essere improntate a criteri di proporzionalità e a reali, fondate e più che ragionevoli necessità. Non sarebbe pertanto accettabile, prosegue Russo, “una indiscriminata politica di indagine e/o pedinamento nei confronti di un numero ampio di dipendenti, senza che per ciascuno di essi non fosse presente un ragionevole e fondato dubbio“.

L’interrogazione pone l’accento sulla delicatezza della materia, che tocca la dignità del lavoratore, il diritto alla riservatezza e il diritto di difesa. Un’indagine interna, scrive Russo, dovrebbe essere una decisione “ragionevole e non sproporzionata“, da attuare con “grandissima prudenza ed equilibrio”. In caso contrario, il danno reputazionale per l’azienda sarebbe elevatissimo, con il rischio di alimentare il sospetto di “atteggiamenti inquisitori o persecutori che meritano di assoluta chiarezza da parte dell’Amministrazione“.

Per fugare ogni dubbio e rispondere alla cittadinanza e ai lavoratori, il consigliere Russo ha messo nero su bianco una serie di quesiti diretti e ineludibili rivolti ad ATM S.p.A. e, per conoscenza, al Vice Sindaco:

  • ATM S.p.A. sta operando, o ha operato, indagini private nei confronti dei dipendenti?
  • Sono stati affidati da ATM S.p.A. incarichi formali a società di investigazione privata?
  • Per quali profili di responsabilità sarebbero state avviate tali indagini?
  • Quali riscontri concreti sarebbero emersi da queste attività investigative?
  • Sulla base di quale criterio, ragionevole dubbio o procedura aziendale (eventualmente concertata con i sindacati) sono stati individuati i dipendenti da sottoporre a indagine?
  • Quali limiti e tutele per la dignità, la riservatezza e i diritti dei lavoratori sono stati imposti ai soggetti incaricati delle indagini?

La richiesta di Russo è perentoria: serve una risposta urgente per chiarire come stiano le cose e, soprattutto, “per fugare il sospetto che si potrebbe ingenerare tra i dipendenti e i cittadini tutti che queste scelte possano essere motivate da altre ragioni, di controllo e di pressione sui lavoratori e sui loro diritti che non sarebbero in alcun modo degne di questa Azienda e della Città di Messina“.

ale russo
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