
“A Taormina per curarci, non in vacanza”: il grido di dolore di Angela, che denuncia l’odissea per raggiungere l’ospedale tra strade chiuse e parcheggi inaccessibili.

MESSINA – “A Taormina si viene in vacanza, ma noi non veniamo per divertirci, ma per cercare di venir fuori da un tunnel“. Sono le parole cariche di dolore e rabbia di Angela Bianchetti, una paziente oncologica che ha affidato a un video sui social network tutta la sua disperazione per l’odissea quotidiana che lei e molti altri malati sono costretti a vivere per raggiungere l’Ospedale “San Vincenzo” di Taormina.
Il suo è un grido d’aiuto che squarcia il silenzio e la narrazione patinata della perla dello Ionio, mostrando una realtà brutale fatta di sofferenza e ostacoli insormontabili per chi è già sfiancato dalla malattia. L’appello è diretto, senza filtri, ai vertici della politica siciliana: il presidente della Regione, Renato Schifani, e il sindaco di Taormina, Cateno De Luca, “che la situazione – sottolinea Angela – la conosce benissimo“.
Il calvario nasce dalla logistica e dalla viabilità attorno al polo sanitario. Nel suo post, Angela spiega la situazione paradossale: “Da 9 mesi la strada che circonda l’ospedale di Taormina lato monte è chiusa per una presunta frana. Oltretutto hanno chiuso anche i parcheggi nel sottopassaggio, dove visibilmente si stanno svolgendo lavori di ristrutturazione”.
Il risultato è una “corsa ad ostacoli”, come la definisce lei stessa, per accaparrarsi uno dei pochissimi posti auto rimasti. Una lotta impari che vede coinvolti pazienti provenienti da tutta la provincia e oltre – “da Bronte, Linguaglossa ecc.” – costretti a lunghe e stressanti trasferte.
La testimonianza personale di Angela è un dura e diretta: “Io ieri ho dovuto fare 2 chilometri a piedi e c’erano 40 gradi, e ieri sera mi è venuta la febbre causata da un colpo di calore“. Una conseguenza fisica diretta, tangibile, di un disservizio che mette a rischio la salute di persone già fragili, costrette a camminare per chilometri sotto il sole cocente prima di sottoporsi a terapie debilitanti come la chemio e la radio.
Per questo, la sua richiesta è diventata virale: “Aiutatemi a condividere questo video, non solo per me ma per tutti i pazienti che vanno a fare la chemio e la radioterapia. Aiutateci tutti, non ci lasciate da soli“. Un appello che ora attende una risposta urgente da parte di quelle istituzioni chiamate a garantire non solo le cure, ma anche la dignità e il rispetto per chi sta combattendo la battaglia più difficile della propria vita.
